Majestic Downfall «Three » (2013)

Majestic Downfall «Three» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
12.12.2013

Band:
Majestic Downfall

Titolo:
Three

Nazione:
Messico

Formazione:
Jacobo Cordova – Vocals, Guitar, Bass, Keys
Alfonso Sanchez – Drums

Genere:
Doom / Dark Metal

Durata:
53' 51"

Formato:
CD

Data di Uscita:
15.07.2013

Etichetta:
Chaos Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Progetto tutto sommato interessante quello del polistrumentista e cantante Jacobo Cordova, messicano di Querétaro e ormai giunto alla terza release su lunga distanza chiamandola semplicemente ‘Three’ e con il prezioso supporto del batterista Alfonso Sanchez che ha registrato tutti i ritmi del disco.
Nulla per cui strapparsi i capelli intendiamoci, il Nostro si rifà alla scuola mediamente moderna del Death/Doom richiamando a più riprese i primi Katatonia, My Dying Bride, i primi Anathema nonché i nostrani Forgotten Tomb e, per i più addetti ai lavori, oserei citare anche gli Ahab. Nulla di chissà quanto speciale ma il fascino di lunghe composizioni dotate di una tristezza assoluta, depressione, carenza totale di felicità anche minima e oscurità resta intatto se si propone un prodotto suonato e concepito in modo tale da far emozionare un pubblico.
E’ questo il caso quindi di chiamare questo ‘Three’ come un album ben lontano da una freschezza uditiva corroborante ma l’indubbia bravura sugli strumenti, la determinazione, le buone intuizioni e soprattutto il mixaggio più che convincente premiano ogni aspettativa dimostrando il valore di un disco in grado di comunicare molto nonostante tutto.
Brani come ‘White Dark’ o la teatrale ‘Funeral Wings’ riassumono molto bene ciò che il Cordova intende farci sapere ed il suo poderoso growl accompagna le composizioni raccontandoci delle liriche grigie e striate di nero, oscure e profonde facendo leva su molte delle lezioni imparate delle band di cui sopra. Qualcosa comunque da tenere in considerazione se siete amanti di questo tipo di sonorità.
Unico neo verso la fine dell’album, neo rappresentato dalle due tracce ‘Black Death Immaculate’ non proprio interessante e dall’acustica e banale ‘Federica’, ballad/canzone d’amore (?) dal dubbio gusto che poco azzecca con tutto il resto.
Melodico, tetro e a tratti gradevole. Non passerà inosservato per i fan del genere.