Nerodia «Prelude to Misery» (2013)

Nerodia «Prelude To Misery» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.12.2013

 

Visualizzazioni:
2999

 

Band:
Nerodia
[MetalWave] Invia una email a Nerodia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nerodia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Nerodia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Nerodia

 

Titolo:
Prelude to Misery

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giulio Serpico Marini :: Voce, Chitarra
Marco Montagna :: Chitarra, Cori
Ivan Contini :: Basso::
David Folchitto :: Batteria

 

Genere:
Thrash / Black metal

 

Durata:
21' 44"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
11.11.2013

 

Etichetta:
Revalve Records
[MetalWave] Invia una email a Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Revalve Records

 

Distribuzione:
Plastic Head
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Plastic Head [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Plastic Head
Code7 Distribution
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Code7 Distribution
Masterpiece Distribution
[MetalWave] Invia una email a Masterpiece Distribution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Masterpiece Distribution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Masterpiece Distribution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Masterpiece Distribution

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con una formazione profondamente cambiata rispetto al cd di debutto, tornano i romani Nerodia, con questo EP chiamato “Prelude to misery”, che condensa in quasi 22 minuti una musica quattro loro brani più una cover, che in questo caso è nientemeno che la celebre e per niente facile da suonare “The Uninvited guest” dei Mercyful Fate, della quale dico che non è assolutamente paragonabile all’originale, ma possiamo promuoverla leggermente considerandola un semplice divertimento per i Nerodia, visto che per quanto bravi a rifarla, soprattutto con gli assoli di chitarra, siamo comunque lontani anni luce dal brano originale, soprattutto a livello di voce.
Il resto delle canzoni, invece, viene perlopiù proposto in giro come Black Thrash, tranne sul sito Facebook della band (ho dovuto cercare in giro su internet notizie di questa band visto che non ho ricevuto alcuna biografia allegata), che propone l’originale definizione “Street thrash black metal”. Nella realtà i Nerodia sono thrash e basta, e di black non hanno che la voce, ma sappiamo bene che la differenza tra i generi estremi del metal non si limita certo al solo timbro vocale. Per la verità i Nerodia ci provano a mettere qualcosa di più estremo nella loro musica, ma in questi casi, cioè quando la band vuole spostarsi dal thrash, i risultati non sono francamente niente di che, perché i riffs sono generici, non sono malvagi e tantomeno imprescindibili, ma soprattutto i Nerodia esprimono il massimo del loro potenziale in altri momenti, come per esempio in “The birth of the dragon”, dove il duetto di voce pulita e urlata su base thrash esprime il potenziale della canzone molto meglio.
Come forse si sarà intuito, però, “Prelude to misery” non è una porcheria: lasciando perdere le tentazioni di metal estremo e relegandolo alla voce “influenze addizionali”, va detto che l’EP si lascia ascoltare abbastanza tranquillamente, con l’attacco iniziale di “Self sick madness” bello deciso e thrash come si deve a e la stessa “The birth of the dragon”, che pur se non ferocissima, riesce comunque a variare l’umore della composizione e della ritmica in maniera avvincente, regalandoci un brano non aggressivo, ma comunque completo e interessante. Questi due brani menzionato sono anche i migliori dell’EP. Un EP, come detto, che dunque si manifesta essere completo e ben composto, anche se raramente possiede dei momenti da strapparsi davvero i capelli, e che decisamente ha poco a che fare col black metal. Sia quello propriamente detto, che quello inteso tipo Venom e simili. L’ascolto e l’acquisto dell’album è dunque da consigliarsi agli amanti del thrash più ragionato e non per forza che punta tutto sull’aggressività, piuttosto che ai fan di ensembles quali Baphomet’s Blood, Bunker 66, Satanika e Vesper.
Il voto giustifica la promozione per un cd oggettivamente non male, ben fatto e ben composto, con l’unica pecca di essere un po’ nella media e che probabilmente potrebbe osare di più, ma comunque non disprezzabile.

Track by Track
  1. Self Sick Madness 75
  2. Dead end procession 65
  3. The birth of the dragon 75
  4. Under my black wings S.V.
  5. The uninvited guest (Mercyful Fate Cover) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 20.12.2013. Articolo letto 2999 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.