Hecate Enthroned «Virulent Rapture» (2013)

Hecate Enthroned «Virulent Rapture» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.12.2013

 

Visualizzazioni:
973

 

Band:
Hecate Enthroned
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Titolo:
Virulent Rapture

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
Nigel :: Guitars
Elliot Beaver :: Vocals
Gareth Hardy :: Drums
Pete :: Keyboards
Andy :: Guitars
Dylan Hughes :: Bass

 

Genere:
Melodic Black/Death Metal

 

Durata:
55' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.11.2013

 

Etichetta:
Crank Music Group
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ero molto scettico riguardo al ritorno sulle scene dell’altra band black metal sinfonica inglese da Wrexham, gli Hecate Enthroned. Perché chiunque conosca questa band o ha una certa cultura musicale di questo genere, sa bene che negli anni 90 gli Hecate Enthroned furono additati in maniera ineluttabile dalla massa e dalla critica come clone band dei Cradle of Filth. Certo, i loro album erano belli e si trattava comunque di una buona band, ma era pur sempre per niente originale. A dare un colpo in basso alle quotazioni medie di questa band ci pensarono alcune releases poco entusiasmanti (l’EP “Miasma” su tutti), e anche alcune maldestre intromissioni del death metal nella loro musica.
“Virulent Rapture” dunque non partiva certo con dei bonus, ma non si può negarlo: l’ultimo disco degli Hecate Enthroned è un album ben suonato, ottimamente registrato e con una qualità sonora eccellente, molto d’impatto ma anche godibile, che condensa 11 tracce in circa 55 minuti e mezzo di una musica a dir la verità non chissà quanto miracolosa o brillante. Certo, l’album è molto death e gli innesti sono giusti, è anche molto poco Cradle of Filth e decisamente più originale, ma è anche un album non violentissimo, che sfrutta l’impatto e si basa anche un po’ su quello, e soprattutto per tutto l’album, tranne a tratti, si ha la sensazione di strutture classiche dei brani, e che gli Hecate siano andati sul sicuro. Tutto ciò, francamente dà all’album un certo qual feeling di “hyper produced” e di gonfiato artificialmente. Ma vista la potenza dell’album, semplicemente si passa sopra a questo fatto e non ne tieni conto. Sarà anche non originalissimo e classico, ma ad esempio l’opener “Thrones of shadow” è cattiva e convince parecchio, “Unchained” possiede un’oscurità che ammalia e rende il brano affascinante, “Plagued by black death” è articolata, veloce e macabra, mentre “Euphoria” potrà anche avere pure dei riffs e un mood tipici, ma la genuinità della canzone, il feeling struggente e l’andamento schiacciasassi cromano questo brano e lo rendono fantastico. Completano il quadro una title track furibonda e dal mood non diverso da quanto già sentito dai Noctem, e “Life”, ottima summa del songwriting degli Hecate Enthroned di questo disco. Questi sono gli episodi migliori di un album con le palle, senza se e senza ma.
Insomma: in un periodo in cui il Black Sinfonico non lo fa quasi più nessuno, e quei pochi sembrano a volte una “upgraded version” di un gruppo goth (non che odi il genere, beninteso), “Virulent Rapture” è una ben accetta boccata di aria fresca e sulfurea. Se, come me, il Black Sinfonico non l’avete mai dimenticato, allora questo disco fa al caso vostro. E anche i più fanatici di tecnica e qualità esecutiva potrebbero risultarne interessati. Io per me, vado a sentirlo ancora!

Track by Track
  1. Thrones of shadow 80
  2. Unchained 80
  3. Abyssal March 80
  4. Plagued by black death 80
  5. Euphoria 90
  6. Virulent Rapture 85
  7. Life 80
  8. To wield the hand of perdition 75
  9. Of witchery and blood moon 75
  10. Immateria 75
  11. Paths of silence 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 30.12.2013. Articolo letto 973 volte.

 

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