The Jasser Arafats «The Aftermath» (2013)
Recensione
Ancora Violent Journey Records, ancora una band finlandese e curiosamente ancora da Tampere proposta in queste pagine. Per questa volta tocca al nuovo EP degli The Yasser Arafats, che a scanso di un nome che sembra più consono a una band stoner o punk piuttosto che a una band groove death come questa, ci consegna 4 tracce che magari non riscriveranno la storia della musica, ma che comunque per freschezza del songwriting e per genuinità possono far muovere più di qualche testa all’ascolto sia da live che da studio.
Sì perché il valore di questo mini cd è espresso sin dalla potente opener “Koma”, una canzone invero forse non molto originale, ma molto rocciosa e compatta, che alterna certo groove death a elementi di certi testament, ravvisabili in qualche riff e nella voce di Jari Kurki, paragonabile al growl di Chcuck Billy. E il resto dei brani migliora anche un po’ l’andamento dell’EP evitando un’eccessiva staticità compositiva, con “Traitors” leggermente più svedese insieme a elementi sludge, e la title track, che è la migliore canzone di questo EP in quanto più pesante, più rabbiosa e anche più tipicamente metal.
In altre parole: cd forse non straripante, ma comunque ben potente, godibile e ben riuscito. Se cercate una band groove death cattiva e convincente, i The Yasser Arafats possono fare per voi. Dategli una possibilità!
Track by Track
- Koma 70
- Traitors 70
- Doomsday declaration 65
- The aftermath 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di Snarl » pubblicata il 10.02.2014. Articolo letto 1001 volte.
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