Tragedian «Decimation» (2013)

Tragedian «Decimation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.02.2014

 

Visualizzazioni:
940

 

Band:
Tragedian
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Titolo:
Decimation

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Val Shieldon :: Vocals
Gabriele Palermo :: Guitar
Dany All :: Keyboards
Steve Vawamas :: Bass
Max Polon :: Drums

 

Genere:
Melodic Power Speed Metal

 

Durata:
41' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.08.2013

 

Etichetta:
IceWarrior Records
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Rock It Up Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il secondo album dei Power metallers Tragedian, chiamato “Decimation”, rappresenta un caso di ottime idee musicali sublimate abbastanza male in un cd. Quest’album, infatti, che propone 10 tracce più intro per poco meno di 42 minuti, non è mixato molto bene e soprattutto è cantato in maniera non ottimale.
Intendiamoci: il cd non è registrato in presa diretta in uno sgabuzzino, ma ad esempio la tastiera è assolutamente bassa, la batteria è troppo alta (i colpi sul bordo del rullante a “Inner Silence” sono altissimi!), il basso non si sente granché e la voce anche è troppo alta, senza troppe sovraincisioni. E a proposito della voce: anche qui: non che Val Sheldon canti male, ma onestamente l’album è fatto di funambolismi vocali qua e là che sa prendere con la voce, ma che in questa sede prende male. Passaggi tra voci alte e voci basse fatti in maniera un po’ imprecisi, funambolismi non perfetti, e note calanti a tratti, tra cui gli orrendi acuti finali di “Shadows of my past”. Il tutto sorvolando su robe tipo certi assoli di chitarra ben suonati ma che francamente invece di insistere sulla vena ultramelodica dell’album, deve andare a cercare tra spigolosità armoniche che mal si amalgamano. E questo è un peccato, perché l’album è composizionalmente non male, certo si siede un po’ verso la metà, ma comunque canzoni come “Destiny” e “Uninted” mi sembrano decisamente buone, simili a certe cose dei primi Labyrinth, ma più inclini a corposi mid tempos piuttosto che a cavalcate power veloci e potenti, il che per me è un bene, visto che conferisce un tocco di personalità all’album, ma è una personalità che, per l’appunto, non si nota più di tanto ed è difficile quasi sentire gli intrecci di chitarra e di tastiera proprio per il lavoro del mixing non all’altezza.
In conclusione: raramente boccio un album, e quelle poche volte che l’ho fatto è quasi sempre perché l’album è registrato male, e non composto male. Questo è proprio uno dei casi in cui l’album va bocciato perché per l’appunto è registrato male. Certo, la base musicale ci sta, ovviamente, non l’abbiamo messo in discussione, ma la voce e la componente melodica in un cd power sono fondamentali, e in quest’album sono compromesse con questa registrazione, sembra quasi che il cantante invece di cantare abbia registrato le linee guida vocali sulle quali poi registrare bene, salvo poi non averlo fatto. Comprare un cd come questo non è inutile, ma è superfluo, e inevitabilmente si sentirà altro in macchina o allo stereo. Da riregistrare.

Track by Track
  1. Decimation 60
  2. Escape 65
  3. Forever 65
  4. United 65
  5. Destiny 65
  6. Inner Silence 65
  7. As one 55
  8. Crying in the rain 55
  9. Shadows of my past 60
  10. Redemption (Exclusive Bonus Track) 60
  11. Reach for the sky 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 35
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 35
Giudizio Finale
59

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 17.02.2014. Articolo letto 940 volte.

 

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