Breath To Die «In Your Face» (2013)

Breath To Die ĢIn Your Faceģ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2014

 

Visualizzazioni:
1049

 

Band:
Breath To Die
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Titolo:
In Your Face

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Patrick Campedel - Vocals/Bass/Piano
Kevin Rudatis - Vocals/Lead Guitar
Carlo Guadalupi - Rhythm Guitar/Bass
Matteo Fiocco - Vocals/Drums/Keyboards

 

Genere:
Metalcore / Hardcore

 

Durata:
14' 21"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Breath to die, band di Belluno nata circa un anno fa, si affacciano nel panorama metal pubblicando, nel novembre 2013, il loro Ep di debutto "In your face". Il post metal la fa da padrone, contornando i quattro pezzi contenuti nell'Ep con linee ritmiche morbide, incastri armonici di accordi e vocals dalla melodia avvolgente. I Breath to die trovano anche il modo di proporre ulteriori strati sonori inserendo momenti di breakdown calcolati, vocalità aggressiva sfociante in growl cavernoso e tecnicismi chitarristici. Lavorando su più fronti lo stile della band acquista corpo accogliendo anche intermittenze progressive e melodic. "Time to shine" ne è un esempio: i riff precisi e lo svolgimento armonioso delle sequenze sono aiutati dall'inserimento di tastiere discrete. "Seven sins" ha un incipit più deciso che influenza, torcendolo, il resto del brano, in cui c'è una maggiore alternanza tra clean e growl. In "Never sleep again" la narrazione sonora si dipana senza ostacoli passando agilmente da strofe tormentate a ritornelli progressive. "Breath to die" è l'ultimo brano di questo breve excursus nel mondo della band bellunese, che accantona per un attimo il neutralismo melodico (espresso comunque negli intermezzi dei soli di chitarra) per rivelare un lato più incisivo, dando così il nulla osta a sfoghi vocali e riffing/ritmica con maggiore dinamicità. I Breath to die concentrano la potenza non nell'aggressività del rumore ma nell'abbondanza di note e accordi pieni, risultando però più credibili nel momento in cui lasciano che l'inclinazione per la composizione melodica faccia corto circuito con il flusso metallico che scorre sotto la superficie tecnica.

Track by Track
  1. Time to shine 70
  2. Seven sins 70
  3. Never sleep again 75
  4. Breath to die 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Jezebel » pubblicata il 26.02.2014. Articolo letto 1049 volte.

 

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