Hagalaz «Hagalaz» (2013)

Hagalaz «Hagalaz» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
09.04.2014

 

Visualizzazioni:
868

 

Band:
Hagalaz
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Titolo:
Hagalaz

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Solstafir :: Drums
Torc :: Guitars, bass, keyboards, bouzouki, whistle

 

Genere:
Atmospheric Folk Black Metal

 

Durata:
31' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.04.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Pare che nel medio basso lazio si stia formando una specie di piccola scena pagan black, con pochi ragazzi dei Korrigans che hanno intrapreso questo cammino in questo genere godibile ma selettivo e che non perdona sviste, e che poi sono stati affiancati da bands parallele o side projects tipo Dyrnwyn o questi Hagalaz, che sono il side project del batterista e del chitarrista dei Korrigans. Questo demo è il debutto discografico degli Hagalaz, che propongono un inconsueto stile pagan metal con alcune divagazioni nell’estremo, ma completamente strumentale per tutti e 31 i minuti della release.
Va detto però che questo demo pur non essendo male non è assolutamente scevro da difetti: per quanto infatti il chitarrista Torc infatti si impegna nel creare intrecci chitarristici interessanti e trovate melodiche che faranno la felicità degli ascoltatori del metal più epico, fantasy e medievale, molte di queste soluzioni stilistiche, che si rivelano eccellenti nella prima e nella terza canzone (gli episodi migliori del disco), vengono distrutte in buona parte da una resa sonora pessima: con la batteria pulita e in primo piano. Talmente in primo piano da ammazzare molte delle atmosfere del demo, e talmente poco fantasiosa da dare uno sgradevolissimo effetto drum machine di guitar pro, purtroppo. Non voglio mettere in dubbio le qualità del batterista solstafir, ma forse nelle prossime releases occorre prestare maggior attenzione in fase di mixaggio e di volumi, per evitare di fare un suono come questo. Tra l’altro, altre volte gli strumenti sono poco amalgamati coi vari strumenti, tipo il flauto dolce, mentre altre volte sono proprio midi. Malamente midi, tipo la fine della seconda canzone, dove tra l’altro gli strumenti non so se vadano bene a tempo tra loro.
Insomma: buone composizioni, ma demo mal realizzato. Essendo questa release interamente presente su internet ufficialmente e scaricabile, questo non è un grosso problema, ma per il prossimo sforzo discografico occorre decisamente che la musica sia proposta in maniera più seria e professionale, visto che così com’è sinceramente non risalta molto.
Cosa rimane? Una manciata di canzoni che oscillano tra un mood alla fearbringer e qualcosa dei falkenbach insieme a nuances degli arcana, quando tutto va bene. Il che non è poco. Aspettiamo dunque che questo duo di Latina migliori col tempo. In bocca al lupo per la prossima release!

Track by Track
  1. Nimbus Grandinis 70
  2. Tenebris obortis 60
  3. Imber gelidus 70
  4. Nix perpetua 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 09.04.2014. Articolo letto 868 volte.

 

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