Desource «Dirty Happiness» (2013)

Desource «Dirty Happiness» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
03.05.2014

 

Visualizzazioni:
2003

 

Band:
Desource
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Titolo:
Dirty Happiness

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Edoardo Casini - guitars
Iuri Lodovichi - vox
Giacomo Bracci - guitars
Andrea Reali - bass
Gabriele Panariello - drums

 

Genere:
Hardcore / Metal / Progressive

 

Durata:
42' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.09.2013

 

Etichetta:
Thisiscore Label
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
RockShots
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Recensione

Il debutto discografico dei Desource "Dirty Happiness" è un concentrato di metalcore progressive che mischia vertiginose scale, breakdown e melodia, in cui gli opposti convivono e si alleano per ravvivare un genere che spesso ha qualche titubanza a reinventarsi o a cercare permanenti evoluzioni. I Desource ampliano gli orizzonti del metalcore rendendo il suono temporaneamente omogeneo, coinvolgendo elementi melodici ed emotivi ma non concedendo quasi mai la tranquillità di confortanti soluzioni "classiche". Le chitarre non rimangono mai sullo stesso sentiero sonoro, svirgolano, si dimenano, i riff assalgono le strutture, mentre la sezione ritmica argina furiosamente lo spessore sonoro e le vocals growl/scream dialogano in modo empatico con il proprio corrispettivo clean. "This plague called love" e "Betray" sono brani sfaccettati in cui la band sottolinea in modo incisivo la natura cangiante del proprio stile."Your perfect day" è intrisa di melodia inquieta mentre in "Silence (The Shape of the End)" la meccanicità ritmica è turbata dai riff scomposti e ipnotici e dai radicali interventi del growl/scream. "Deliver me from myself" è stretta nella morsa del ritmo battente ma è al contempo dotata di linee melodiche solenni. "God loves, man kills" è un brano che prende il largo e si perde in un viaggio melodico furioso, trascinato e scosso da scream/growl ispirato. In "Mirror's chest" la ritmica si distende ulteriormente facendo spazio a progressioni di accordi e melodicità. In "Therealone" la spiccata emotività vocale è sostenuta da riff netti e light breakdown. "Dirty Happiness" dimostra che la band umbra non si accontenta di far parte di un genere e di seguirne i dettami, ma pur non allontanandosi troppo dalla strada battuta cerca di eliminare confini e liberare/inserire sonorità e lirismi latenti, che a loro volta vanno ad arricchire lo stile della band e a prefigurare nuovi e più lontani orizzonti.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. This plague called love 75
  3. Betray 75
  4. Your perfect day 70
  5. Echoes from the inside S.V.
  6. Silence (The shape of the end) 80
  7. Deliver me from myself 80
  8. God loves, man kills 75
  9. Mirror's chest 70
  10. Therealone 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Jezebel » pubblicata il 03.05.2014. Articolo letto 2003 volte.

 

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