NID «A Fair Masquerade» (2014)

Nid «A Fair Masquerade» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
11.05.2014

 

Visualizzazioni:
1210

 

Band:
NID
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Titolo:
A Fair Masquerade

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Attanasio, voice and synth;
Cosimo Barbaro, bass;
Luca Mazzotta, guitar;
Alessandro Mangione, computer programming.

 

Genere:
Neofolk

 

Durata:
59' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
La Esencia Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il pathos crescente evocato nelle melodie, le atmosfere cupe, oscure, epiche, mitigate dalla sehnsucht romantica, l’originale sintesi industrial neofolk, contaminata dalla world music e ispirata da paesaggi sonori tipici della neoclassical darkwave e del martial industrial. E’ l’universo artistico dei pugliesi Nid, che esordiscono con “A Fair Masquerade”, CD pubblicato nel marzo 2014 dall’etichetta spagnola “La Esencia”.
I Nid, formati da Luca Attanasio alla voce e al synth, Luca Mazzotta alla chitarra acustica, Cosimo Barbaro al basso e Alessandro Mangione ai campionamenti, sono nati nel 2011 a Lecce. La band ha subito realizzato un EP digitale ““Nature in disguise”, che li ha portarti, nel 2012, ad aprire il concerto degli Spiritual Front in Puglia, ad arrivare alla fase finale del prestigioso Gothic Room Europe e a supportare gli Antimatter durante il loro tour in Italia. L’originalità dei Nid, comunque fortemente influenzati dal folk noir dei Sol Invictus e dallo stile degli :Of The Wand And The Moon:, è lapalissiana. Innanzitutto, per quanto riguarda la parte tecnica, si parla di livelli eccellenti: il timbro vocale di Luca Attanasio ricroda quello di David Bowie e di Nick Cave, reso più suggestivo dal frequente e magnetico spoken word. L’utilizzo dei synth è pregnante ma non invasivo, e incisive sono le parti di basso di Cosimo Barbaro, soprattutto nell’accorata ballata neofolk “Sulphur Soul”. E in questo tessuto sonoro emergono soavi, raffinati ed estremamente puliti e precisi gli arpeggi di Luca Mazzotta: il suono della chitarra acustica è infatti eccellente.
Un intro “cinematografico” - ermeticamente intitolato “1-182” e caratterizzato da voci campionate di sottofondo e suoni di elicottero in volo che richiamano l’epos dei Pink Floyd - è l’incipit di “A Fair Masquerade”.
Si entra nel vivo, nella piena essenza creativa dei Nid, già dal secondo brano, “Again”, in cui emergono i punti cardine della loro poetica musicale: le influenze martial industrial nelle epiche e imponenti marce, rese dalle roboanti percussioni campionate, che evocano visioni e suggestioni etinistiche; gli struggenti e cristallini arpeggi di chitarra acustica, che impreziosiscono la composizione; l’uso mirato del synth, ad esempio con apocalittici suoni di campane, i cori finali stile anni ’30. Un’altra caratteristica dei Nid è inoltre il pathos crescente creato dal synth, presente in “Shattred Florwers”, song dalle atmosfere deep neofolk, con influenze chiaramente dark wave. Un sound che arriva ad esplorare e a scardinare le profondità dell’essere. “North fire” è poi arricchita da suggestivi canti gregoriani, ma è con “Ultimo”, unica song in italiano del CD, che i Nid superano se stessi arrivando al cuore del “dark neofolk” realizzando un’eccelsa sintesi creativa resa in modo tecnicamente perfetto da ogni componente del gruppo.
Adornata da una voce femminile che si interseca con lo spoken word di Luca Attanasio, “Always” costituisce una delle song che maggiormente testimoniano l’originalità dei Nid, in un vortice epico-apocalittico di tensione emotiva sempre crescente, espressa da una marcia delicata e nel contempo possente. Sonorità che attraversano la world music e il folk classico sono invece preponderanti in “Golden Beast”, che, attraverso una timbrica vocale più profonda, stile Fabrizio De Andrè, toccano corde emotive di intensa drammaticità. Più “darkeggiante” rispetto alla precedente, ma sempre sullo stesso stile world music è invece “Loss”, lunga song dai ritmi serrati e cadenzati. Bellissimi arpeggi di chitarra acustica introducono poi la song “Einsamkeit - Buried in sun”, ornando una melodia suadente e triste, con l’eco del vento in lontananza e le linee vocali sussurrate che tracciano una struggente trama sonora.
Dopo suadente “Of Rattles and Dust”, e l’ipnotica “Standing among the Ruins, “A Fair Masquerade” si chiude con una pulsante e accorata ballata, “White Rooms”, arricchita da inserti di flauto e da una sussurrata e suggestiva invocazione di Satana.

Track by Track
  1. 1-182 70
  2. Again 80
  3. Shattred Flowers 90
  4. North's Fire 80
  5. Ultimo 100
  6. Sulphur Soul 70
  7. Always 90
  8. Golden Beast 90
  9. Loss 75
  10. Einsamkeit - Buried in sun 85
  11. Of Rattles and Dust 85
  12. Standing among the Ruins 80
  13. White Rooms 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Susie Ramone » pubblicata il 11.05.2014. Articolo letto 1210 volte.

 

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