Inner Hate «First Hate to the World» (2013)

Inner Hate «First Hate To The World» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.05.2014

 

Visualizzazioni:
1666

 

Band:
Inner Hate
[MetalWave] Invia una email a Inner Hate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Inner Hate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Inner Hate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Inner Hate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Inner Hate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Inner Hate

 

Titolo:
First Hate to the World

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mattia "Rage" Amodeo :: Bass, Vocals
Carlo "Krate" Maira :: Drums
Daniel "Hate" Ferrara :: Guitars, Vocals

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
19' 14"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
21.09.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Nisseni Inner Hate arrivano, come dice lo stesso titolo dell’EP, al loro debutto discografico, e lo fanno con 3 tracce di thrash metal perlopiù tendente all’old school, anche se qualche leggera tendenza groove o core è presente, come nel riff finale di “Suffering for all”.
Non c’è che dire: tutti i pregi e difetti delle bands neofite ci sono. I pregi innanzitutto, che sono composti da un EP onesto, fatto da 3 canzoni che magari non fanno gridare al miracolo, ma che invero scorrono via gradevoli senza intoppi particolari, in pieno stile Anthrax tranne alcune parti più heavy metal, e sulle quali in realtà non c’è molto altro da dire vista la scarsa durata dell’EP che arriva a 19 minuti, ma in realtà ci sono un intro e una outro-ghost track che messi insieme arriveranno a 5 minuti, e la ripetizione un po’ troppo pronunciata dei riffs d’apertura delle canzoni. Gli unici difetti sono dati appunto da alcune ingenuità conpositive, tra cui appunto il fatto di insistere troppo sul riff d’apertura e facendo entrare il cantante solo a circa 2 minuti di canzone già fatti, gli assoli centellinati e la velocità delle composizioni che scende decisamente troppe volte a compromessi.
Insomma: EP gradevole e apprezzabile nello sforzo, frutto di una band che pregi non ne ha, ma che secondo me deve affilare le lame, esitare di meno e forse puntare più direttamente al sodo senza compromessi. Nel frattempo, l’acquisto per chi cerca una nuova band thrash italiana è consigliabile senz’altro.

Track by Track
  1. Kill your mind 65
  2. Suffering for all 65
  3. The holy massacre 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 15.05.2014. Articolo letto 1666 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.