Showdown Boulevard «Face The Challenge» (2013)
Recensione
Ancora una volta mi trovo ad ascoltare gli Showdown Boulevard, band milanese i cui componenti hanno già militato in A-Pon74, Warnipples e Jailhawks. Avendo già recensito la band per il loro primo disco omonimo nel 2012, devo dire che si prova un certo piacere nel vedere la band maturata molto proprio sotto i punti un po’ deboli emersi da quanto scritto un paio di anni fa. Ci siamo lasciati alle spalle una band forse con poco carattere, con un songwriting molto standard con pochi spunti interessanti e personali; questo nuovo “Face The Challenge” mette in luce una vera svolta a mio avviso per la band che ci propone un genere molto rinnovato, passando da uno Sleaze Rock a sonorità molto più moderne, sempre basate sul Rock ma con molti tocchi di alternative. Un uso molto ben dosato di effetti elettronici ben valorizzati da suoni in chiave più moderna creano un ottimo mix; le chitarre non sono più le solite, ma hanno un tocco più sintetico che si sposa bene con l’elettronica di sottofondo mantenendo sempre un ruolo primario; anche la batteria, e in generale la sessione ritmica, si è rinnovata molto con suoni più moderni e l’abbondante uso di suoni digitali che rende l’ascolto più vario.
Anche la voce sembra molto più a suo agio su tonalità leggermente più basse rispetto al disco precedente, permettendo interpretazioni molto più interessanti e personali. Ottimo lavoro, questa band è cresciuta veramente moltissimo ed ha saputo rinnovarsi quasi completamente lasciando spazio a tutte le influenze dal Rock all’Heavy Metal che fanno parte del repertorio dei musicisti. L’unica critica che mi sento di muovere, sperando che possa essere costruttiva anche questa volta, è che si nota un’eccessiva varietà di generi tra diversi pezzi; nell’ordine di ascolto i primi presentano caratteristiche più elettroniche/alternative perdendo un po’ in groove e tiro, mentre con le ultime si torna di prepotenza in zona Rock. Un’unione più armoniosa di questi elementi sui singoli brani rappresenterà un altro punto di svolta di questa ottima band, assolutamente da tenere d’occhio.
Track by Track
- Run Away 70
- Collapsed World 65
- Welcome To My Mind 70
- Wherever We Go 70
- Voices 75
- I Hope 70
- Free To Dream (Again) 80
- The Clock Strikes Twelve 75
- Cheater 75
- Catch Me If You Can 75
- Catch Me If You Can 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Dust » pubblicata il 22.05.2014. Articolo letto 1821 volte.
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