Lenore S. Fingers «Inner Tales» (2014)

Lenore S. Fingers «Inner Tales» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.06.2014

 

Visualizzazioni:
3360

 

Band:
Lenore S. Fingers
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Titolo:
Inner Tales

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Federica Lenore Catalano :: Vocals, guitars, guitar synth
Patrizio Zurzolo :: Guitars, guitar synth
Domenico Iannolo :: Bass guitar
Gianfranco Logiudice :: Drums
Giuseppe Giorgi :: Keyboards

 

Genere:
Melancholy Metal

 

Durata:
34' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
04.01.2014

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un gruppo Gothic/doom (ma per me è Gothic e basta) da Reggio Calabria? Chiamato col nome per la verità un po’ strano di Lenore S. Fingers? Certo, e spacca pure! Sinceramente non me l’aspettavo per niente, ma i LSF sono una meravigliosa rivelazione, il cui valore del disco di debutto “Inner Tales” giustifica a pieni voti il legame con l’italiana e prestigiosa My Kingdom Music.
Tanti potevano essere i modi per rovinare quest’album: i LSF potevano fare la solita roba tutta impostata sulla voce della cantante Federica Lenore Catalano con gli strumenti solo ad accompagnare per tutti e 34 e mezzo minuti dell’album, potevano inserirci influenze a me sgradite come la voglia di metterci raw vocals femminili tipo Arch Enemy, potevano pasticciare con sonorità alternative o rock, ma così non è! L’album è una vera e propria perla, che inizia benissimo con la splendida “The last dawn” che inizia abbastanza soffusa, ma poi evolve in uno splendido brano più elettrico nella seconda parte con questa peculiare voce leggera ma per niente stucchevole tipo Bjork, oserei dire. Dopo di questo, semplicemente, l’album non sbaglia un colpo: l’accoppiata “Victoria” – “Cry of mankind” è riuscitissima, con la prima suadente e debitrice ai Tristania dei primi anni 2000, mentre la seconda è più tipo “Fall, I will follow” dei mai dimenticati Lacrimas Profundere, con passaggi strumentali davvero degni di nota e riffs fantastici, perfettamente cesellati con una tastiera incredibilmente sempre a tiro, soprattutto in “To the Path of Loss”. E come se non bastasse, i LSF colpiscono ancora alla grande con una grandiosa (e migliore di tutte) “Song to Eros”, intensissima e con una splendida linea vocale all’inizio, nonché una “Doom” che riesce a essere struggente con un giro di piano magistrale, nonché con parti più potenti ritmicamente che comunque non inficiano la delicatezza del brano, grazie anche a una decompressione finale. Resta l’ultima vera canzone, “The calling tree”, un po’ meno originale per via di linee vocali troppo somiglianti a “Wicked Game” di Chris Isaak a volte, e di una canzone che in altri momenti sembra una “Lithium” degli Evanescence più pompata, per concludere con l’outro, semi strumentale.
Sì ok, le ultime due sono leggermente in calo, sì certo, “Song to Eros” mi sarebbe piaciuta di più se avesse avuto un tempo più rockeggiante invece del mid tempo languido e sì ok, nonostante la delicatezza delle atmosfere qualche tratto più marcato ci stava bene secondo me e avrebbe reso l’album ancora più intenso, ma non importa: l’album resta comunque qualcosa di ben fatto. Di cd Gothic Metal in Italia non ne escono molti, e quei pochi in gran parte hanno i difetti suddetti, ma cavolo “Inner Tales” vince alla grande, tra moods come i gruppi suddetti e arrangiamenti pressoché perfetti, che a volte mi hanno perfino fatto pensare ai Sisters of Mercy più calmi. Davvero, amanti del Gothic, o anche del Gothic/doom, a tutti voi che amate i gruppi suddetti e altri tipo Tiamat, Moonspell, Theatre of Tragedy eccetera, smettete di cercare e cibatevi di questo disco. Acquisto estremamente consigliato agli amanti del Gothic e del metal melodico in generale in cerca di una bella pioggia inglese che sopperisca a quest’estate. Grandi!

Track by Track
  1. Inner Tales 80
  2. The last dawn 85
  3. Victoria 90
  4. Cry of mankind 90
  5. To the path of loss 85
  6. Song to Eros 90
  7. Doom 85
  8. The calling tree 80
  9. An aching soul 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 25.06.2014. Articolo letto 3360 volte.

 

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