Remorse «Buone Nuove Dal Male» (2014)

Remorse «Buone Nuove Dal Male» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
15.10.2014

Band:
Remorse

Titolo:
Buone Nuove Dal Male

Nazione:
Italia

Formazione:
Daniele Zabeo :: Voce, Basso
Samuele Favaro :: Chitarra
Riccardo Cavicchiolo ::Batteria

Genere:
Alternative / Rock

Durata:
45' 40"

Formato:
CD

Data di Uscita:
14.03.2014

Etichetta:
Hot Steel Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Nuovo album, il quinto per la precisione, per i veneti Remorse, che negli anni sono passati da generi più duri a ciò che attualmente loro definiscono funk alternative rock, e che io invece chiamo alternative rock, nel senso che c’è molto più del primo genere che del secondo. Sul serio: io qui di rock sento poco, più che altro visibile nella chitarra stile Litfiba di “Infinito” in “Schermo LCD”, ma il resto è molto più leggero, e a confermarlo cito la qualità sonora che mette in evidenza la voce trascurando e smussando quasi tutto il resto, nonché la proposta musicale stessa, che nel secondo brano sembra qualcosa dei Nomadi in versione riaggiornata, mentre la terza canzone (e anche altrove, qua e là), le soluzioni vocali sembrano rifarsi addirittura ai Negramaro.
Una musica dunque tutt’altro che per metalheads, ma che nondimeno presenta alcune trovate interessante, con il migliore brano dato da “La verità inferiore”, ben arrangiato e convincente, nonché dotato di un interessante (e inconsueto in questo genere) stacco con successiva partitura molto stoner rock. È proprio qui che la chitarra e il basso si sentono molto bene per il buon lavoro che fanno. Peccato il suono sia stato sacrificato in fase di mixaggio e setting dei volumi. Non è male anche l’iniziale coinvolgente e orecchiabile “Alcolego”, nonché la conclusiva “Un’epoca solo umida”, che per via di uno stile più lineare si lascia apprezzare. Tuttavia, va detto che altrove il cd non è al top: anzitutto, trovo il cantato ben fatto ma invadente, troppo insistente per molto dell’album sulle stesse tonalità (anche se la quarta canzone e altre mostrano una modulazione vocale più bassa e roca) e soprattutto il cantante mi sembra abusare del vibrato, rendendo il risultato complessivo buono ma un po’ troppo imperniato su quella soluzione soltanto. E non solo: sarà che qui siamo abituati al metal e che quindi ci aspettiamo assoli veloci, stacchi strumentali o violenti cambi di tempo, ma sembra che il cantante canta costantemente troppo nelle canzoni, lasciando poco respiro in tutto l’album e riempiendolo di parole presenti in quantità eccessiva.
Difficile dare un voto a un album come questo, molto diverso da ciò che qui si recensisce, ma se tra di voi ci sono fanatici dell’alternative e non vi spaventano sound molto leggeri, date un ascolto al quinto sforzo discografico di questi Remorse. Personalmente, il mio voto rispecchia un album oggettivamente fatto bene e con esperienza, ma dove le canzoni difficilmente hanno idee o soluzioni musicali che mi conquistano per davvero.