Last Winter I Died «Erensyrah» (2014)

Last Winter I Died «Erensyrah» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
18.10.2014

 

Visualizzazioni:
775

 

Band:
Last Winter I Died
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Titolo:
Erensyrah

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mist :: All instruments

 

Genere:
Ambient / Dark / Atmospheric

 

Durata:
43' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Le Crepuscule du Soir Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Last winter I Died è un progetto dark ambient proveniente da Campobasso e con Mist, unico membro di questa band, già presente nei bravi Dead Summer Society, solo che mentre nei DSS qualcosa di suonato e di vagamente metal c’è (Più post che metal, forse), i LWID sono totalmente ambient, il cd è strumentale, e si basa quasi completamente sulla tastiera, fatto salvo qualche passaggio con chitarra acustica e con percussioni in sottofondo.
Solo tastiere e synth, dunque, ma non per questo un minimalismo compositivo noioso, per intenderci, Mist tende a rimanere sommesso in quest’album, a fare composizioni che siano orchestrate in stile Mortiis, come nella terza canzone, ma in maniera mai troppo sopra le righe, con momenti di intimità descritti in canzoni come “Below the horizon”, momenti molto minimali come la grande “Unquiet sea of dreams”, o la nostalgica e pacata “Summer reveries", anche se non mancano i brani più malevoli e sibilanti come “A call, a death”, inesorabile, o ancora la terza canzone, tenebrosa, o “The artifact”, che non disdegna un po’ di allucinazione. Ne risulta un album gradevole e abbastanza vario, dunque, che ha nel suo picco a mio avviso la seconda “The Elusive cliffs of Erensyrah”, molto evocativa e sommariamente parecchio gradevole. Se proprio devo trovare un difetto all’album, sono i suoni. Per quanto il disco sia ben fatto, le percussioni sono finte in maniera palese, e il piano del finale di “A call, a death” è palesemente midi, preso paro paro da guitar pro, almeno questo è ciò che io sento. Sarebbe auspicabile, per il futuro, disporre di suoni più autentici e reali, in maniera da aumentare le profondità delle composizioni. Nel frattempo, fans dell’ambient: questo è un buon cd che può fare per voi, rigorosamente Made in Italy.

Track by Track
  1. The quest 70
  2. the elusive cliffs of Erensyrah 80
  3. a view of the ancient city 75
  4. Below the horizon 70
  5. The artifact 75
  6. Unquiet sea of dreams 75
  7. Sirenade 70
  8. Summer reveries 75
  9. A call a death 80
  10. Recollective (a ghost) 75
  11. Strange twilight 70
  12. How things turn 70
  13. Weeping star 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 18.10.2014. Articolo letto 775 volte.

 

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