Fleshblade «Visions From Darkness» (2014)

Fleshblade «Visions From Darkness» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.01.2015

 

Visualizzazioni:
872

 

Band:
Fleshblade
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Titolo:
Visions From Darkness

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea :: All instruments
Isabel :: Vocals

 

Genere:
Heavy / Thrash metal

 

Durata:
41' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non rivoluzionario e anzi anche un po’ acerba questa prima release dei Faentini Fleshblade, che apportano in questa autoproduzione tante buone idee ma ahimè ben lungi dall’essere espresse in maniera ottimale.
Il punto è questo: i Fleshblade sono un duo: cantante donna e musicista uomo con due identità musicali che qui sono amalgamate solo superficialmente. Musicalmente “Visions from darkness” è molto buono, e mostra un compositore capace di scrivere musica potente, che da certo melodic death metal arriva a metterci talmente tanta potenza che di fatto il cd arriva in più di un’occasione a lambire lidi thrash metal per quanto i riffs sono oculati e più che rifuggono gli stilemi del genere musicale svedese. Tuttavia la band cerca l’evocatività e l’orecchiabilità di certi primi Nightwish, se volete, ma vitaminizzati e molto più muscolosi e cionondimeno perfettamente bilanciati con le influenze corali delle tastiere e che aggiungono una veste sinfonica all’album davvero eccellente. Isabel nelle sue trame vocali, secondo me esagera e aggiunge delle linee vocali solo pulite e francamente abbastanza poco originali (e ripetitive, che rovinano “Vicious eyes”), e che esasperano il lato operistico e pomposo della band, finendo per realizzare un ibrido musicalmente potenzialmente buono ma che presenta influenze scollate tra i due musicisti, e che si notano visto che la musica va da una parte e le linee vocali dall’altra. Ed il cd è questo, sinceramente. Lo ripetiamo: non è brutto, e quello sopra citato è unico difetto vistoso, mentre per il resto è tutta una serie di piccoli dettagli che andrebbero affinati, tipo la musica che a volte ha bisogno di un po’ di respiro con qualche assolo, meno riffs probabilmente e anche qualche pausa vocale, nonché una qualità sonora migliorabile, perché questo è buona a livello di suoni ma anche un bel po’ caotica, visto che per esempio le tastiere non si sentono, tra l’altro.
Insomma: “Visions from Darkness” è il frutto di una band non ancora eccellente, ma che probabilmente qualcosa di buono in futuro può farlo, a patto che la macchina venga rodata meglio. In conclusione: allo stato attuale, promuovo la band per un motivo: per quanto imperfetto, il tessuto musicale della band potrebbe risultare interessante a qualcuno, in quanto potente e oggettivamente competitivo. Aspettiamo solo che in futuro sia valorizzato al meglio...

Track by Track
  1. Rise (Intro) S.V.
  2. Glamour of the black sun 60
  3. Call from the dead land 65
  4. Youth through fire 65
  5. Visions from Darkness (Intermezzo) S.V.
  6. Sad evil descent 70
  7. Say farewell 70
  8. Vicious eyes 55
  9. Night Bleeding 70
  10. Dagoth (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.01.2015. Articolo letto 872 volte.

 

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