Godwatt «MMXVXMM» (2015)

Godwatt «Mmxvxmm» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
04.01.2015

 

Visualizzazioni:
3009

 

Band:
Godwatt
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Titolo:
MMXVXMM

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Moris Fosco :: Vox, Guitar
Mauro Passeri :: Bass
Andrea Vozza :: Drums

 

Genere:
Heavy Rock / Doom

 

Durata:
53' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.01.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nuovo album e nuovo centro per i noti (almeno in territorio nazionale) Godwatt da Frosinone, che hanno scelto questo nuovo nome dopo essere stati noti in passato con quello di Godwatt Redemption.
Devo ammetterlo: nello stoner rock/doom i Godwatt sono tra i miei preferiti, almeno in Italia. Perché troppe band in Italia toppano con delle releases bilanciate tra chi fa una musica fin troppo cerebrale e introversa, chi è solo un clone con qualche power chord, chi fa venire sonno e chi fa brani onestamente incomprensibili. I Godwatt tutti questi wannabes se li mangiano a colazione, e lo fanno con una musica che, come in passato, a sentirla non sembra chissà quanto geniale: i riffs sembrano normali, gli arrangiamenti non troppo elaborati e il cantato è minimale, nonché a volte assente, come in certe tracce di questo “MMXVXMM”. In realtà, le canzoni non brillano per dei momenti in particolare ma per la loro riuscita complessiva, per un tiro delle canzoni mai sottovalutato che rimane sempre alto e che non annoia mai, che fa brillare in quest’album canzoni come “L’ultimo sole” (sì, e cantato in italiano quest’album) in quanto ieratica e maestosa, o come la soffocante e graffiante “Condannata”, o come la più scorrevole e a volte mossa “Nostro veleno”, che costituisce l’highlight personale del disco.
Poco conta poi che l’album è molto omogeneo, che certe strumentali (per l’esattezza sono la seconda, la quarta, la sesta e la nona con solo dei vocalizzi ad accompagnare) per me potevano essere delle belle canzoni cantate. E poco conta addirittura che l’album è perfino un po’ ripetitivo: qui non è questione di essere vari, ma di centrare costantemente il bersaglio con una precisione chirurgica. Non male per un gruppo stoner ed una buona lezione per i rookies di questo genere. Disco da avere per i fanatici dello stoner rock/doom che comunque già dovrebbero conoscere questo nome, e consigliato anche a chi voglia avvicinarsi a queste sonorità. Wow!

Track by Track
  1. L’ultimo sole 90
  2. Supergressus 85
  3. Condannata 90
  4. Catene 80
  5. Memoria 85
  6. Ceneri 85
  7. Nostro veleno 90
  8. Nessuno mai 85
  9. Antica 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 04.01.2015. Articolo letto 3009 volte.

 

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