Dripping Sin «Sorceress of Evil» (2014)

Dripping Sin «Sorceress Of Evil» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.01.2015

 

Visualizzazioni:
1457

 

Band:
Dripping Sin
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Titolo:
Sorceress of Evil

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giando Sestito :: Vox, Bass
Tommaso Mellace :: Guitar
Gianmarco Marcello :: Guitar
Vincenzo Raynal :: Drums

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
16' 54"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
06.09.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sinceramente, con una copertina così orribile e col fatto che la band è debuttante e risalente al 2012 come formazione, mi aspettavo l’ennesimo EP di debutto fatto da dei ragazzini che giocano a fare i thrashers. In realtà, non molto. Intendiamoci: “Sorceress of evil” non è perfetto, ma non è neanche da buttare.
Partiamo dalle note dolenti: ci sono, e non si può negare: anzitutto “Wave”. Un brano lungo neanche due minuti, dove sinceramente non capisco cosa voleva fare la band: è poco elaborato, non è strumentale perché c’è del cantato e sembra troppo affrettato, senza cognizione di causa. Altre volte a dei buoni brani come l’opener e “Absence”, i DS attaccano i riffs praticamente con lo scotch, ovvero con stacchi per solo basso e batteria, che conferiscono ai brani un forte senso di dozzinale. Ed è da notare come lo stacco nell’opener si allea ad un cantato infelice proprio su questo riff, dove sembra che il cantante, per via di una voce più bassa sembra stia sbadigliando. Probabilmente l’effetto di ripresa della canzone sarebbe stato migliorato con un down pitch della voce, invece che in questo modo.
Detto questo, a volte i DS ci azzeccano, con una opener potente tipo primi Sepultura, e con una “The best bitch” manieristica quanto si vuole, ma dall’effetto tutto sommato gradevole, così come la stessa “Dripping Sin”, dove la band mostra ciò che potrebbe fare se tutto funzionasse come deve funzionare. Insomma: ci sono dei bei momenti di luce, ma sono alternati ad altri d’ombra. Trattandosi di una release autoprodotta di debutto, ci può anche stare, ma solo a patto che in futuro ciò che di buono s’intravede venga migliorato.

Track by Track
  1. The Altair – Warbandit 65
  2. The best bitch 65
  3. Wave 55
  4. Dripping sin 65
  5. Absence 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 05.01.2015. Articolo letto 1457 volte.

 

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