Cerebral Extinction «Inhuman Theory of Chaos» (2014)
Recensione
Controverso questo debut album dei Cerebral Extinction, chiamato “Inhuman theory of chaos” uscito per la Ghastly Music, e che condensa 8 tracce più intro in poco meno di 34 minuti di un brutal death metal fortemente americano, che a grandi linee cita Cannibal Corpse, Morbid Angel, Autopsy, certo grind e riffs più tecnici.
Il controverso è dovuto tuttavia al fatto che pur se potenzialmente buono, al momento il disco rispecchia una band la cui maturazione o è ancora in fase di sviluppo, oppure ha delle mancanze. Per una volta, non mi lamento di una drum machine programmata molto bene e con ottimi suoni, la produzione è molto buona e i riffs di chitarra sono molto ben elaborati. Cosa manca? Un po’ tutto il resto per la verità: a parte infatti la voce troppo statica e poche volte capace di tirar fuori metriche convincenti e non banali, è l’arrangiamento che latita: i brani sono un po’ lenti e per quanto non manchino le parti tritaossa, si ha pur sempre quel feeling che spesse volte la band tentenna in quanto ad andare veloci, e quando va veloce le parti sono troppo brevi, inoltre c’è anche un feeling di songwriting non scevro da sgradevoli influenze deathcore che rendono i brani un po’ indecisi se essere moderni o meno, mancano gli assoli che avrebbero aggiunto varietà e originalità ai brani, e infine a tratti la band sembra picchiare un po’ a caso, come in “Artificial Stimulation”, risultando troppo indecisa tra tempi lenti e blast beats veloci ma brevi, che gli danno un suono tipo quelle improbabili bands death/metalcore uscite dagli stati uniti qualche tempo fa.
Precisiamo: l’album in realtà non è brutto e mi pare di sentire che una volta aggiustati certi settaggi di songwriting, i Cerebral Extinction potrebbero fare un album come si deve, tuttavia l’ascolto è per l’appunto, buono sommariamente e concentrandocisi sull’ascolto delle canzoni i limiti obnubilano le canzoni stesse, rendendole buone “ma non abbastanza”, anche se da live potrebbero appassionare. Consigliamo per ora questo album solo ai fanatici del death americano, e alla band di concentrarsi su quanto detto per far risplendere le proprie canzoni. Siamo convinti che il potenziale c’è e che in futuro questa band può fare un ottimo secondo album, pertanto siamo benevoli con questo, visto che essendo un debutto ci può anche stare qualcosa di non perfetto, ma solo a patto che le aspettative per il sequel saranno rispettate.
Track by Track
- The Fall Of Civilization (Intro) S.V.
- Burned breath 65
- Sutured Words 70
- Alienation 60
- Echoes aenima 70
- Cerebral extinction 60
- Artificial Stimulation 55
- Digital erase 65
- Inhuman Theory of Chaos 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl » pubblicata il 12.01.2015. Articolo letto 2136 volte.
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