Nuova Divisione «The Last Man in Europe» (2014)

Nuova Divisione «The Last Man In Europe» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
18.01.2015

 

Visualizzazioni:
1889

 

Band:
Nuova Divisione
[MetalWave] Invia una email a Nuova Divisione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nuova Divisione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Nuova Divisione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Nuova Divisione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Nuova Divisione

 

Titolo:
The Last Man in Europe

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Mari :: drums
Alessandro Rivolta :: Bass, Vox
Simone Salucci :: Keys, vox
Francesco Mezzoprete :: Guitar, vox

 

Genere:
Psychedelic / Prog / Rock

 

Durata:
58' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.09.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
Mondotunes
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Mondotunes [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Mondotunes [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Mondotunes [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Mondotunes

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nuovo album per gli abruzzesi da Avezzano Nuova Divisione. A giudicare dal nome e dal titolo dell’album si potrebbe addirittura pensare a qualcosa di NSBM, probabilmente, ma niente di più sbagliato: “The last man in Europe” è un album dal delizioso feeling prog rock in perfetto stile anni 70. Non è facile fare ormai questa musica senza apparire come retrogradi oppure fare qualcosa che possa semplicemente essere banalmente visto come un amarcord di quel tipo di musica che non può comunque competere con i grandi nomi originali, eppure i ND ci sono riusciti per l’onestà dell’album. In poche parole “The last man in Europe” sarà anche poco originale e massivamente debitore a gruppi come Genesis, King Crimson, Jethro Tull e anche alla psichedelia dei Pink Floyd o dei primissimi Beatles, che si fa apprezzare nella prima parte dell’album, soffusa e sorniona, caratterizzata da tracce abbastanza brevi, e con una parte centrale più orecchiabile e da singolo, come la bella e semplice “I don’t care”, molto english e quasi da singolo, o “If you don’t want it”, ballad molto psichedelica e rilassante. La parte finale dell’album invece è quella più eterogenea, che varia dalla bluesy e sinuosa “Stop your mind” alla tersa “Here’s the night” alla spaziale e più mossa “Remember the future” fino alla bella suite conclusiva.
Insomma: questo è uno di quei casi dove nel match tra originalità musicale e fedele riproduzione di quanto fatto, vince la seconda delle due, e viene fatto con classe. Se siete fans dei vecchi anni 70 e del prog rock di quei tempi, fate vostro questo disco.

Track by Track
  1. Here’s the light 75
  2. Have You Ever Wondered Why (I. Dance of Existence II. Why) 75
  3. Mind your steps 75
  4. The contract 75
  5. I don’t care 80
  6. If you want it 80
  7. A Creature Of Reality (also known as The EgoSystem) 75
  8. Remember The Future 75
  9. Stop your mind 75
  10. Here’s the Night 75
  11. The Last Man In Europe (I. Abomination of Desolation II. It Was a Fake Moustache III. A Storm in a Teacup) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 18.01.2015. Articolo letto 1889 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.