Stigmhate «Zodacare Od Zodameranu» (2014)

Stigmhate «Zodacare Od Zodameranu» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.01.2015

 

Visualizzazioni:
2226

 

Band:
Stigmhate
[MetalWave] Invia una email a Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Stigmhate [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Stigmhate

 

Titolo:
Zodacare Od Zodameranu

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mike :: Guitars
Xerberus :: Bass guitar, vocal
Nicola Bianchi :: Guitars

 

Genere:
Black metal

 

Durata:
48' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.06.2014

 

Etichetta:
Bakerteam Records
[MetalWave] Invia una email a Bakerteam Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Bakerteam Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Bakerteam Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nuovo quasi illeggibile degli cd dei vicentini Stigmhate condensa ben 11 tracce più intro per quasi 49 minuti di un black metal parecchio potente e compatto, più facilmente inquadrabile nella scuola svedese che in quello norvegese, anche se di certo non ci troviamo di fronte a un clone della triade Marduk/Dark Funeral/Setherial: il sound infatti è chiaramente spiegato tra la terza e la quinta canzone compresa, dove un sound black metal svedese si alterna a parti più death metal, tipo The Legion per intenderci, fino a sconfinare in canzoni quasi più death metal come la settima. Altrove, come nell’opener “The third obsidian”, invece, è lo spettro atmosferico minaccioso dei Watain a comparire nelle canzoni, con alcuni stacchi più macabri e morbosi che fanno riprendere il fiato all’album di per sé tiratissimo.
Tuttavia, non tutto è perfetto in quest’album: a parte il dettaglio di “The third obsidian” che pur se bella non mi sembra adatta come opener in quanto in controtendenza al resto dell’album, la seconda parte dell’album, diciamo dall’ottava canzone in poi, si manifesta un po’ indecisa stilisticamente e meno a fuoco, come se la band cercasse di essere più eterogenea ma non sempre riuscendoci. È il caso della decima canzone, carina ma melodica, della nona, meno svedese e che sembra un po’ fuori contesto, e per sentire gli Stigmhate spaccare ancora occorre aspettare l’ultima traccia, effettivamente più evocativa e potente, che sembra un po’ ciò che altrove agli Stigmhate non riesce più di tanto.
Non sono tuttavia difetti gravi, e per quanto probabilmente bands paragonabili come ad esempio i Sacrilegious Impalement riescano a fare dischi più vari e che risalterebbero di più da live, gli Stigmhate neanche sono un gruppo buono solo a ricopiare alcuni luoghi comuni, anzi. Disco consigliabile agli amanti del Black Metal veloce, specialmente se con qualche influenza Death Metal, ed ovviamente anche a una fascia di amanti del Death Metal che non disdegna il black metal.

Track by Track
  1. Aetherion (Intro) S.V.
  2. The third obsidian 70
  3. Ave averno in genesi nema 75
  4. Mistress of bone’s mounds 75
  5. Pleroma apocrifa mistica 75
  6. Adamas ater 65
  7. The templethoth 75
  8. Radiant darkness 65
  9. May the cursing be 70
  10. Feralis exercitus 70
  11. XV 65
  12. Abraxas (Bonus Track) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 27.01.2015. Articolo letto 2226 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.