Nebel Uber den Urnenfeldern / Eternal / «Sed Auiis» (2015)

Nebel Uber Den Urnenfeldern / Eternal / «Sed Auiis» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
11.04.2015

Band:
Nebel Uber den Urnenfeldern / Eternal /

Titolo:
Sed Auiis

Nazione:
Varie

Formazione:
Nebel Uber den Urnenfeldern
C. :: All

Eternal Spell
Tons :: All

Chiral
Chiral :: All

Genere:
Black Metal / Celtic Metal / Pagan Metal

Durata:
35' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
25.03.2015

Etichetta:
Sixsixsix Music

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Uno split molto underground questo proposto dalla sixsixsix Music, che in questo “Sed Auiis” propone tre bands indiscutibilmente grezze nella produzione, ma anche tutte e tre in grado di stupire, seppure per motivi e suoni diversi, che hanno due brani a testa e che tutte insieme arrivano a circa 35 minuti di musica.
Parte la one mand band tedesca Nebel Uber den Urnenfeldern capitanata da C., che dice di proporre un black metal atmosferico stile Nocte Obducta, e in effetti in questi due brani direi anche che ce la fa, seppure i paragoni con la loro band ispiratrice siano un po’ da prendere con tatto. In questi due brani infatti C. riesce a proporre un black metal più atmosferico e vagamente ringhiante che depressive, senz’altro triste ma nondimeno con un certo impatto, evidente più nella prima delle sue due canzoni che è anche quella che ho preferito, mentre l’altra pur mostrando un mood più sognante deve fare i conti con dei limiti di realizzazione tecnica a livello del cd che lo zavorrano un po’. Ciononostante, con i dovuti aggiustamenti questa band saprà a mio avviso regalarci qualche brano ben riuscito in futuro.
Si cambia completamente genere con Eternal Spell, one man band cilena di Tons, che per tutto il tempo declama la sua passione per gli Hellhammer, quindi con un metal più speed che black basilare, ma che ciononostante riesce a convincerci in quanto pur non essendo originale ricalca alla perfezione lo stile della seminale band di Tom G. Warrior. Peccato solo per un effetto alla voce un po’ brutto, ma sono dettagli.
E infine c’è Chiral da Piacenza. L’ho un po’ snobbato in “Abisso”, l’ho abbastanza applaudito nello split con HaatE, e qui lo applaudo ma con riserve. Perché il primo brano lascia interdetti per una subitanea maturazione stilistica, capace di riffs personali e potenti, che si rifanno a bands come i Dawn svedesi o anche a certi Lord Belial ma con una sezione ritmica più minimale, che rende la prima canzone molto bella. La riserva sull’applauso è invece data dalla seconda canzone, ugualmente bella ma di cui c’è l’inizio dove Chiral sembra perdere tempo in studio con suoni da rehearsal (che senso ha?), e con dei riffs che creano ancora un bel mood anche abbastanza aggressivo, ma che somiglia un po’ troppo alla prima canzone, a volte.
Insomma: come ho detto, 3 bands grezze e uno split invero godibile, anche se comunque molto underground, ma nondimeno apprezzabile. Ben fatto!