Omrade «Edari» (2015)

Omrade ĞEdariğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.04.2015

 

Visualizzazioni:
2228

 

Band:
Omrade
[MetalWave] Invia una email a Omrade

 

Titolo:
Edari

 

Nazione:
Varie

 

Formazione:
- Jean Philippe Ouamer :: Drums and Electronics;
- Christophe Denhez :: Guitar and Voice;

 

Genere:
Avangarde Metal

 

Durata:
46' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.04.2015

 

Etichetta:
My Kingdom Music
[MetalWave] Invia una email a My Kingdom Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di My Kingdom Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di My Kingdom Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di My Kingdom Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di My Kingdom Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di My Kingdom Music

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con una line up di soli due musicisti gli Område, presentano questo primo lavoro dal titolo “Edari” tuffandosi nell’oceano del Metal ed invadendo in maniera assolutamente visionaria, delirante, trascendentale ed estrema il settore del Trip hop, ambient electonic, Metal, Post industrial style addirittura riuscendo sorprendentemente a portare una straordinaria innovazione mediante l’inserimento del sax sul brano di apertura dal titolo “Mòtsögn” e delle trombe su “Satellite and Narrow”. Questo gruppo, influenzato stilisticamente per la maggiore da band quali Ulver, God is an Astronaut, Manes e Gazpacho, offre una sorta di miscelazione di suoni derivanti prevalentemente dai sinth, dalla chitarra e ovviamente dalla batteria che nel loro degenerare in maniera a volte irruenta e a volte più che calibrata quasi a lasciarsi trascinare dal vento, realizzano un menù dal carattere psichedelico e dal contorno prevalentemente dark post rock. Gli otto brani proposti, che come detto sembrano quasi voler trascinare in una sorta di oscurità frammentaria l’ascoltatore, riescono in qualche modo a risultare suggestivi proprio in considerazione del genere che li caratterizza prevalentemente ovvero l’ambient. Delirante e malinconico quasi da risveglio dall’oltretomba è il brano “Åben Dør” dove si sentono prevalentemente dei lamenti tra l’umano e il non, che richiamano al ritorno nelle tenebre, il tutto accompagnato dalla tastiera che fa un ottimo lavoro di sottofondo; il brano a metà cambia e si trasforma quasi in un Metal dal tratto post industrial davvero incredibile. Da segnalare la presenza di special guests quali Guillaume Bideauz (ex Scarve, Mnemic, One Way Mirror) oltre a Asphodel (ex Pin Up Went Down, Penumbra) per la parte vocale, Leo Sors and Damien Legret per il sax, Kriss Mndra (Master Crow) per le trombe. Come detto, tutti i brani, che nella loro complessità risultano assolutamente trascendentali ed estremizzati il giusto, grazie anche al fatto di essere carichi di pathos, tensione, tristezza e rabbia, hanno comunque la capacità sensoriale di proiettare in dimensioni assolutamente visionarie offrendo e lasciando le sensazioni più diverse e più particolari agli amanti del genere.

Track by Track
  1. Mótsögn 80
  2. Mann Forelder 70
  3. Luxurious Agony 70
  4. Satellite and Narrow 80
  5. Åben Dør 75
  6. Friendly Herpes 70
  7. Skam Parfyme 65
  8. Ottaa Sen 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 12.04.2015. Articolo letto 2228 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.