La Sindrome della Morte Improvvisa «Di Blatta In Blatta» (2015)

La Sindrome Della Morte Improvvisa ĞDi Blatta In Blattağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
30.04.2015

 

Visualizzazioni:
784

 

Band:
La Sindrome della Morte Improvvisa
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Titolo:
Di Blatta In Blatta

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Luca Spataro :: voce, chitarra;

- Sacha Amato :: chitarra;

- Alessio Capatti :: basso, voce;

- Alessandro Fedele :: batteria;

 

Genere:
Stoner / Noise / Metal

 

Durata:
27' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con questo secondo Ep di quattro tracce dal titolo “Di Blatta in Blatta”, i milanesi La sindrome della Morte Improvvisa, che in poco tempo si sono conquistati una fama apprezzabile vista la partecipazione del pubblico nel corso delle loro esibizioni live, propongono, con uno stile assolutamente personale tangibile in un gring core, stoner, quasi claustrofobico ed un cantato rigorosamente italiano, una tematica quasi filosofica mista a sonorità cupe e particolarmente grigie. Al di là dello stile, il lavoro musicalmente sembra eseguito quasi con correttezza e con la giusta padronanza strumentale ma sembra rimanere un po’ avulso a sé forse perché leggermente troppo vincolato al cantato che, proposto rigorosamente in madre lingua, sembra quasi lasciarselo un po’ indietro. I quattro brani si concentrano in un mezz’ora scarsa ed appaiono offrire poca variazione e fantasia nel rispetto del genere eseguito; il brano “Blatta” che apre l’Ep ne è un esempio concreto; nel successivo “Buscemi” colpisce l’andatura della batteria suonata in una sorta di contrattempo iniziale sembra rendere leggermente più dinamico il brano in alcune parti; “Korsakof” ha invece una buona ritmica esecutiva che alla fine riesce a prendere una piega quasi confacente al genere suonato; il brano conclusivo, della durata di circa dieci minuti dal titolo “Sfiati nel Cranio”, si presenta con un clima mistico che stenta un po’ a prendere il via ma di fatto, nonostante la ritmica e il distorto, sembra rimane abbastanza piatto salvo poi la presenta di un lead che vuole crearsi un varco e rimettere un po’ tutto in gioco. Il lavoro nel complesso, seppur realizzato con un’effettistica musicalmente interessante e con una apparente convinzione, sembrerebbe dare l’impressione di rimanere un po’ piatto e di non offrire il giusto coinvolgimento.

Track by Track
  1. Blatta 50
  2. Buscemi 60
  3. Korsakof 55
  4. Sfiati nel Cranio 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
56

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 30.04.2015. Articolo letto 784 volte.

 

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