The Ugly «Decreation» (2015)

The Ugly «Decreation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
15.05.2015

 

Visualizzazioni:
1146

 

Band:
The Ugly
[MetalWave] Invia una email a The Ugly [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di The Ugly

 

Titolo:
Decreation

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
- Ingemar Gustafsson :: vocals;
- Per Rinaldo :: guitars;
- Johan Eriksson :: guitars;
- Joakim Antman :: bass;
- Fredrik Widigs :: drums;

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
45' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.06.2015

 

Etichetta:
Vicisolum Productions
[MetalWave] Invia una email a Vicisolum Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Vicisolum Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Vicisolum Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Vicisolum Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Vicisolum Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Vicisolum Productions

 

Distribuzione:
Rough Trade Distribution
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rough Trade Distribution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Rough Trade Distribution
Season of Mist Distribution
[MetalWave] Invia una email a Season of Mist Distribution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Season of Mist Distribution
Plastic Head
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Plastic Head [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Plastic Head

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Seconda prova di forza per gli svedesi The Ugly che ci propongono questo “Decreation” un album all black metal’s style di incredibile energia e brutalità anche con qualche accenno melodico. Formatisi nel 2004 con l’intento di rievocare la forza del black metal degli anni ’90, così traendo in parte ispirazione da band quali Carpathian Forest, Darkthrone, Satyricon, Bathory, su input del frontman Gustafson e del chitarrista Eriksson che ben presto, dopo aver a poco a poco reclutato validi elementi all’altezza della situazione, registrano il loro primo lavoro che viene fortemente acclamato dalla critica europea. A distanza di qualche anno propongono un full lenght dai tratti totalmente confacenti con le vecchie band svedesi anni ’90 sia per lo stile caratteristico adoperato che viene rispettato in maniera assolutamente scrupolosa, sia soprattutto per il sound adottato che, nella sua aggressività, non fa per nulla rimpiangere neanche il precedente lavoro. I nove brani proposti, l’ultimo dei quali cantato rigorosamente in lingua madre, aprono il simposio con “I am death” un brano possente sin dai primi secondi di ascolto dove trapela subito tutta l’energia di questa band; il successivo “Black goat” apre con un andamento piacevole che via via prende corpo grazie all’insinuazione di riff maggiorati che, sempre con un sorprendente lavoro dietro le pelli, lasciano un effetto terribilmente oscuro. Anche “Legio mihi nomen est” decreta quasi l’apoteosi del black metal, riff dal sorprendente tratto affilato sempre pronti a brandire tutto ciò che incontrano, un cantato sublime, semplicemente avvincente; “Crawl” brano ancora più tirato del precedente che pone quelle regole ben precise che legittimano l’avvincente operato della band; l’andamento è possente, il sound ottimo, la drum machine non dà un attimo di tregua dinanzi all’incredibile cantato. Decisamente più moderato dei precedenti è “Cult of Weakness” dove il riff di apertura detta regola sull’andamento generale del brano che a poco a poco subisce una successiva variazione melodica ben inserita dal generoso risultato. Si ritorna agli andamenti iniziali con “Slumber of the God” pregna di inesauribile odio ma che tutto sommato non eccelle in variazioni; si ha un nuovo cambio in “Decreation”, da cui il titolo dell’album, il cui riff e relativo andamento trasportano mediante alchimie occulte e perverse direttamente al mondo delle tenebre; brano particolarmente toccante. “Nibiru” brano dall’inizio placato e lento con un tratto addirittura in arpeggio con un vocal ben scandito. Il lavoro si conclude con “Lognernatillaska” strepitoso brano che conferma l’ottima performance di questa band. Il lavoro si presenta nel complesso ricco di elementi che rispecchiano appieno i canoni, le ritmiche e i principi del black metal, interpretato da questa band su ispirazione dei “Grandi” del genere; acquisto consigliato solo per gli adulatori del genere.

Track by Track
  1. I Am Death 75
  2. Black Goat 70
  3. Legio Mihi Nomen Est 75
  4. Crawl 70
  5. Cult Of Weakness 80
  6. Slumber of the God 75
  7. Decreation 75
  8. Nibiru 80
  9. Lognernatillaska 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 15.05.2015. Articolo letto 1146 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.