Secret Sphere «A Time Never Come [Re-recorded]» (2015)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.05.2015

 

Visualizzazioni:
2682

 

Band:
Secret Sphere
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Titolo:
A Time Never Come [Re-recorded]

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Aldo Lonobile :: Rythm and lead guitar;
- Michele Luppi :: Vocals;
- Marco Pastorino :: Rythm guitars;
- Andrea Buratto :: Bass;
- Gabriele Ciaccia :: Keyboards;
- Marco Lazzarini :: Drums;

 

Genere:
Metal

 

Durata:
56' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.04.2015

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Revisionata la line up i Secret Sphere hanno recentemente deciso di effettuare un re-recording del loro album d’esordio datato 2001 ed intitolato “A Time Never Coming” che fu all’epoca un trampolino di lancio per questa band nell’ambito del Power Metal. A distanza di quasi quindici anni possiamo subito evidenziare che sono cambiate moltissime cose sia nel modo di entrare in studio che in quello di realizzare i sound, oggi sempre più pregni di tecnologia e computeristica e che all’epoca rappresentavano molto spesso una meta non a tutti accessibile; oggi invece, grazie all’evoluzione tecnologica, è possibile per gli interessati realizzarsi addirittura un disco per conto proprio. I nostrani Secret Sphere in questo caso si sono avvalsi per questa re – incisione dell’operato di un grande tecnico del settore musicale quale Simone Mularoni del Domination Studio con un risultato avvincente. Dicevamo prima del cambio della line up che, nella nuova registrazione, ha addirittura apportato un rispolvero generale all’intero lavoro considerando che il singer Michele Luppi ha prestato la propria voce in seconda e il suo relativo supporto nelle tastiere addirittura agli Whitesnake. I brani, seppur ovviamente uguali alla precedente uscita, offrono un senso di restyling e pulitura sonora assolutamente percepibile; si parte con “Legend” con intro in piano dove subito si incontrano le melodie taglienti e in speed tipiche di questo genere musicale; a seguire “Under the Flag of Mary Red” la cui atmosfera melodica è oltretutto supportata dall’ottimo lavoro alle tastiere seguito da riff taglienti come lame e pronti a travolgere ogni cosa; buona la riproposizione di “The Brave” un full power metal consacrato dall’eccellente sonorità proposta; “Emotion” brano in chiave strumentale nitido, pacato e assolutamente armonioso; a seguire c’è “Oblivion” pomposa con palm muting avvincenti e tirata a dovere; “Lady of silence” brano quasi sinfonico di elevata stesura strutturale con fastosi lead guitars; è poi la volta di “Mystery of Love” brano prevalentemente acustico tra chitarra e piano che unitamente al cantato offrono un connubio sensazionale poi avvolto a turbine dal lead solo; “Paganini’s Nightmare” brano del maestro rivisitato in chiave power nel tentativo di voler provare a Malmsteenizzare il tutto; con “Hamelin” altro brano in un power completo tra chitarre in avvolgimento e lead solo incredibili; “Ascension” brano introduttivo strumentale cupo quasi da film horror che introduce il finale “Dr. Faust” carico di un buon Metal grazie anche al magnifico apporto strumentale della drum machine e, ovviamente di tutti gli strumenti. Un re-recording ben riuscito che ha indubbiamente apportato migliorie e perfezionamenti sia nel sound che nell'evidenziare la capacità musicale di tutti i partecipanti riuscendo a metterne ben in evidenza le doti individuali di ognuno.

Track by Track
  1. Gate of Winsdom 75
  2. Legend 70
  3. Under the Flag of Mary Red 75
  4. The Brave 75
  5. Emotions 70
  6. Oblivion 75
  7. Lady of Silence 70
  8. Mystery of Love 75
  9. Paganini's Nightmare 60
  10. Hemelin 70
  11. Ascension 70
  12. Dr. Faust 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 29.05.2015. Articolo letto 2682 volte.

 

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