Michele Campanella «Hot Wax Drippin'» (2015)

Michele Campanella «Hot Wax Drippin'» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
01.07.2015

Band:
Michele Campanella

Titolo:
Hot Wax Drippin'

Nazione:
Italia

Formazione:
- Michele Campanella :: All Istruments;

Genere:
Hard Rock

Durata:
47' 7"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2015

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Michele Campanella all’esordio con questo strepitoso “Hot Wax Drippin’” registrato e mixato da lui stesso personalmente; non a caso ho utilizzato subito il termine strepitoso in quanto questo concentrato di hard rock anni ’80 sembra in qualche modo volerci far rivivere i tempi che furono con una potenza incredibilmente attuale. In effetti questo artista, che tra l’altro suona tutti gli strumenti cantando in inglese, si ispira tendenzialmente all’hard rock anni ’80 di matrice americana e che con estrema facilità ci ricorda band di un tempo quali Aerosmith, XYZ, e Mr. Big. Le andature di questi undici brani sono tutte assolutamente energiche grazie anche al solido apporto generato dalla ritmica offerta dal basso e dalla stessa batteria; ovviamente per le chitarre il discorso è a parte proprio per la padronanza ancora più marcata con cui questo artista è in grado di suonare le sei corde regalandoci dei lead solo di genuino hard rock con altrettante ritmiche capaci di lasciare il segno a chiunque. L’energia predetta prende conferma sin da subito con il primo brano “Welcome” che subito fa da presentazione tra l’artista e l’ascoltatore spazzando letteralmente via ogni formalità e realizzando un riff maestoso come l’altrettanta ritmica che ci trasporta subito indietro di qualche decennio a ricordarci come era il vero hard rock tra gli anni ’80 e ’90. Non sono ovviamente da meno neanche le successive “Superhero” e “Ten Lives”, entrambe di pregio notevole con le carte tutte in regola per il vero Hard Rock e dai tratti che sembrano un po’ ricordarci i Van Halen; “No Weight Man” dalla ritmica singolare, riff d’apertura brillante e parte cantata che a tratti e un po’ su tutti i brani, ci ricorda un po’ Steven Taylor; con “Shame” si hanno andature incredibilmente nitide e rock con frammenti in funk ben coadiuvati con la splendida ritmica; “Two Little Red Dot” cambia leggermente modalità ed andatura che appare esser più sdolcinata in modalità Glam rispetto ai precedenti brani quasi a ricordarci un po’ gli Steel Panthers; “Until Next Time” ritorna con uno strepitoso Hard Rock con un riff d’apertura potente e dall’andatura che ci ricorda il Whisky Go Go di Los Angeles negli anni ’80 con le sue indimenticabili serate; anche il successivo brano “Guilty” sempre con un buon hard rock si presenta con andature più moderate quasi a volerci concederci una piccola pausa; con “Priceless” ma soprattutto con la successiva “Odd” dove viene inserita anche la tastiera, le ritmiche appaiono più moderate; conclude “Change of Mind” dove l’artista si concentra realizzando con il piano e l’accompagnamento rock moderato un brano quasi romantico a riprova del fatto che può anche essere oltre ad un diavolo anche un angelo in grado di offrire emozioni su più orizzonti. Un lavoro perfettamente riuscito, l’artista con questo esordio dà piena prova di una grande abilità artistica e compositiva degna veramente di pochi. Acquisto consigliato a tutti gli amanti del vero Hard Rock.