Narrenschiff «Of Trees and Demons» (2015)
Recensione
Incoraggiante cd di debutto stoner rock/sludge per i Narrenschiff da Senigallia, che in circa 56 minuti ci propongono circa 7 canzoni, tutte dense e globalmente riuscite, che fungono da ottimo punto di partenza su cui sviluppare poi il proprio sound.
Il tipo di stoner che questa band preferisce è senza dubbio quello più rock e con lievi influenze sludge, dove quindi delle chitarre possenti accompagnano una sezione ritmica mai troppo lenta (se non a tratti, come nell’ultima canzone) e mai troppo statica, e dove anzi è possibile rimarcare arrangiamenti degni di nota e più sofisticati, tipici ad esempio della title track, che insieme a “57” trovo essere la migliore canzone del disco, dove fruibilità, pesantezza e scorrevolezza si fondono alla perfezione con un mix davvero avvincente, che qua e la fa tornare alla memoria i Danzig del terzo album. E come se non bastasse, i Narrenschiff mostrano anche una certa poliedricità compositiva, che nella prima parte è più canonica e nella seconda è decisamente più sperimentale, tanto da andare a lambire il post/doom nella conclusiva e molto bella “Event Horizon”, dotata di una parte sciamanica recitata davvero interessante.
Ci sono, qua e là, a fare da contrappeso a un album comunque incoraggiante, un paio di difetti, imperfezioni e cose da limare che rendono l’album appena meno riuscito: il primo difetto è una certa inesperienza della voce del cantante, che canta bene ma che non a tratti mostra limiti nella creazione di linee vocali avvincenti, usando timbriche non tanto amalgamate alla musica, e a volte difettando anche un po’ nell’inventiva, come nel ritornello delle prime canzoni. Per quel che riguarda la band, invece, si ha l’impressione che la musica esce meglio quando i Narrenschiff fanno davvero fluire l’adrenalina con un rock più dinamico (cosa che non sempre fanno), e con trovate più astratte come certo tribalismo ritmico, mentre segnano il passo a volte quando usano la carta del tempo medio lento sludge, buono ma non brillante come le altre loro componenti sonore.
Nonostante alcune asperità, tuttavia, i Narrenschiff hanno fatto un album incoraggiante, magari ancora potenziabile ma anche così più che godibile, e magari a qualcuno qualche sbavatura di composizione può piacere in quanto la si può definire “carattere”. Un disco per gli amanti dello stoner rock italiano, e una band da sentire bene in futuro.
Track by Track
- Ocean 70
- Atomia axilla, Robot Godzilla 70
- Suzy 70
- Trees and demons 80
- Desert 75
- 57 80
- Event Horizon 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl » pubblicata il 27.08.2015. Articolo letto 1261 volte.
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