Filii Eliae «Cimiterivm» (2015)
Recensione
Questa band campana capitanata dai fratelli Figliola e chiamata Filii Eliae ha iniziato ad affacciarsi nella scena metal sin dagli anni ’80 con la formazione di band dedite ai primi approcci nel black metal tanto da portarli alla realizzazione di un demo intitolato “Hate and Pain”. Dopo svariati anni di silenzio, danno alla luce un primo album intitolato “Qui Nobis Malidictum Velit” che riscontra ottimi apprezzamenti da parte della critica. A poco meno da un anno di distanza dal primo lavoro esce “Cimiterium” un secondo full lenght a dieci tracce con caratteristiche Doom Black Metal accattivanti quanto basta per conquistare, sin dai primi attimi di ascolto, un giudizio più che favorevole da parte di chi scrive. I brani realizzati sono cantatati tutti in latino e il duo in questo lavoro è stato affiancato dal bassista Vastum Silentium; la strumentazione di cui si avvalgono per la realizzazione di questa straordinaria opera è rappresentata da un synth, una chitarra, basso e batteria. Il sound dai tratti con contorni funerei, le ambientazioni malinconiche e la parte cantata pregna per la maggiore di growl, rappresentano i giusti ingredienti che rendono coerentemente all’altezza della situazione questo lavoro dai tratti eccelsi. Anche i lead solo, come anche la parte cantata e il lavoro in synth sono eseguiti e curati dettagliatamente da Martirium Filius Elias. Intrigante il primo brano, un intro strumentale intitolato “ Introitus” che è il primo di tre brani non cantati presenti all’interno di quest’opera dai tratti e dalle andature malinconiche ricche di armonici; “Cimiterium” è il secondo brano che apre con un incredibile growl da parte di Martirium unificato ad un’andatura sempre pregna di armonici e dalle andature lente e oscure assolutamente brillanti. Procede poi l’ascolto con “Cinis Cineri” che si caratterizza in un misto tra black e doom dai tratti incrociati grazie sempre all’ottimizzazione delle ritmiche e degli armonici; “Tabula Rasa” offre una partenza caratterista in black metal tirato a dovere e ben invaso nella ritmica spinta da motivi realizzati in synth che avvolgono il clima in un contesto ancor più tenebroso e funereo. “Exequiae” altro strumentale che apre con un intro in synth modalità organo appoggiato ad un arpeggio di chitarra malinconico poi unificato ad un andatura metallica pacata e non estremizzata; prosegue il lavoro con “Plurimus Sanguinis” brano che non si discosta troppo dai precedenti e sempre colmo di sonorità black metal lente ma dalla ritmica costantemente pronta a coinvolgere l’ascoltatore.”Ius Vitae ac Necis” propone un refrain e una ritmica che costantemente si ripercuote per l’intera durata del brano. Di seguito “Funeralis” altra track dalle andature pregne di contesti ritmici con lineamenti lenti e bui; la successiva “Odium Aeternum” si presenta con una maggiore aggressività ritmica rispetto ai precedenti brani, è colma di variazioni che in ogni caso tendono a personalizzare non poco lo stile di questa band intrigante e assolutamente capace; conclude il platter “Extrema Pars” ultimo dei tre brani strumentali del platter dai tratti sensazionali avvolti anche a metà brano da un ben riuscito lead solo che completa dignitosamente questo lavoro. Il disco è completo in ogni sua parte, non ci sono mai ripetizioni, il sound è nitido, la creatività e la personalità la fanno da padrone; un lavoro ottimamente riuscito.
Track by Track
- Introitus 80
- Cimiterium 80
- Cinis Cineri 85
- Tabula Rasa 80
- Exequiae 85
- Plurimus Sanguinis 85
- Ius Vitae Ac Necis 80
- Funeralis 85
- Odium Aeternum 80
- Extrema Pars 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di Wolverine » pubblicata il 03.09.2015. Articolo letto 1605 volte.
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