Confrontation «Aggregat 4» (2015)
Recensione
Gli olandesi Confrontation che già si erano distinti precedentemente con l’uscita del loro primo Ep attraverso un sound di matrice prettamente death con numerose influenze doom, con questo primo platter a otto tracce intitolato “Aggregat 4”si orientano maggiormente sul genere doom pur mantenendo riff pesanti come macigni tipici del death metal oltre alla profondità della parte vocale in puro growl con un incredibile effetto visto e considerato che ricorda con estrema facilità quella di Karl Willetts dei Bolt Thrower. I brani tendono prevalentemente, nella loro lentezza caratteristica doom, a trascinare in maniera irrefrenabile l’ascoltatore all’interno della martellante e anche melodica ritmica che contraddistingue la sonorità di questa band grazie soprattutto all’incredibile pulizia del sound in grado di lasciar apprendere l’orecchiabilità dei passaggi musicali. La band, appassionata di storia riconducibile prevalentemente alla seconda guerra mondiale, si ispira per la realizzazione del platter oltre che per l’artwork e per i testi, alla tematica della seconda guerra mondiale pur rimanendo al di fuori di contesti di natura politica. “Katiusha BM” è il brano d’apertura che immediatamente dopo una breve intro, apre con un riff potente come una bomba in grado di squarciare qualunque cose; sul predetto riff viene ad articolarsi una ritmica pacata che accompagna l’intero brano sino alla conclusione risultando comunque pronto anche alle ulteriori variazioni dell’andatura e del refrain della chitarra; segue “The Great Battle of the Volga” apre in maniera quasi silenziosa per poi essere sopraffatta da un riff duro quasi a ricordare l’incredibile evento di Stalingrado dove opposero i soldati dell' Armata Rossa alle forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi per il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell'importante centro politico ed economico di Stalingrado (oggi Volgograd), sul fronte orientale; il sound ancora una volta è assolutamente trascinante e ovviamente lento dove a prendere corpo in maniera significativamente espressiva è la parte vocale con il suo splendido tratto. Segue “The Six Battle of Courland” altro incredibile brano maggiormente accelerato rispetto al primo grazie alla ritmica della chitarra che appare maggiormente più trascinante in confronto ai precedenti. Il successivo “V.KG 200 Leonida Squadron” genera un’andatura nuovamente lenta ma si caratterizza per il motivo del riff della chitarra che nonostante tutto rimane molto orecchiabile nella sua proposizione. “Demyansk Pocket” altra mazzata tra lentezza e profondità sonora, andatura lenta ma dall’inevitabile impatto sonoro; l’ascolto prosegue con la successiva “800mm Schwerer Gustav” dove anche qui si assiste ad un’andatura maggiormente incisiva rispetto all’ultimo brano, grazie soprattutto all’inventiva ritmica della chitarra che non perde un colpo ed è precisa come un'arma. “Panzer Brigade” altro incredibile brano da ascoltare tutto in un solo colpo come anche il conclusivo “Aggregat 4” che porta per l’appunto il nome del platter e cha apre con un riff di chitarra simile quasi ad un lamentio quasi di sofferenza poi supportato nuovamente dalla sinergica ritmica e dall’altrettanta ottima realize vocale. Il platter, che consiglio ad ogni appassionato di sia di doom metal ma anche di death, offe una buona musicalità supportata dalla nitidezza e dall’ottimo sound che contraddistingue indiscutibilmente la caratteristica primordiale di questa band che sicuramente, in futuro, farà ancora ben parlare di lei.
Track by Track
- Katiusha BM 80
- The Great Battle of the Volga 80
- The Six Battle of Courland 80
- V.KG 200 Leonida Squadron 75
- Demyansk Pocket 75
- 800mm Schwerer Gustav 80
- Panzer Brigade 80
- Aggregat 4 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
78Recensione di Wolverine » pubblicata il 27.12.2015. Articolo letto 1633 volte.
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