Unearthly «The Unearthly» (2015)

Unearthly «The Unearthly» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
01.02.2016

 

Visualizzazioni:
1523

 

Band:
Unearthly
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Unearthly [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Unearthly [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Unearthly [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Unearthly

 

Titolo:
The Unearthly

 

Nazione:
Brasile

 

Formazione:
- Felipe Eregion :: Vocal, Guitar;
- Vinnie Tyr :: Guitars;
- M. Mictian :: Bass;
- Braulio Drumond :: Drums;

 

Genere:
Black / Death Metal

 

Durata:
52' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.09.2015

 

Etichetta:
Metal Age Productions
[MetalWave] Invia una email a Metal Age Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Metal Age Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Metal Age Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Metal Age Productions

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questo quinto lavoro dei brasiliani “Unearthly”, band nota nel contesto Black Death metal sudamericano, è un lavoro singolare sotto diversi profili. La band pone all’interno del platter di ben undici brani tutto il proprio estro musicale rievocando, se vogliamo, anche contesti strumentale riconducibili a riti autoctoni appartenenti alle popolazioni stanziate nell’entroterra brasiliano riuscendo anche a trasportare l’ascoltatore all’interno di ambientazioni che spaziano tra il reale e il surreale. Il sound è un concentrato ritmico potente e dai profili accattivanti, come può ben apprendersi sin dai primi istanti di ascolto; stilisticamente la band offre delle sonorità simili a band quali Scarab, Sectu, Nile inserendo in più sonorità black metal; i contesti proposti in death metal nella loro superiorità stilistica rispetto all’altro stile predetto, risultano coesi di elementi armonici al punto da rendere ogni singolo brano pieno di dinamismo con annessa inesistenza di piattezza, ripetitività o di sbavature varie. I brani del disco scorrono in maniera assolutamente eccelsa a cominciare dall’opener “The Sin Offering”, un brano tagliente, aggressivo e veloce sotto tutti gli aspetti, riff brillanti e rimica inimitabile; il successivo “The confidence of faith” offre un death metal tecnico dove l’estro della band continua ad emergere significativamente; anche la parte cantata in un growl non troppo cavernoso e incomprensibile genera un effetto incredibile per ogni brano; è poi la volta di “Eshu” dall’apertura allietante arricchita dall’intro generato da un motivo cantato da qualche tribù locale dell’amazzonia; il brano offre nella compattezza della ritmica accelerata anche andature maggiormente lente sempre ricche di inventiva e di straordinari lead solos. L’ascolto prosegue con “The Unearthly” brano ritmicamente più orientato su black metal’s style, sempre tirata e ricca di inventiva. Con “Agens Mortis” la band è alle prese con un contesto esclusivamente di pura matrice black metal, accelerato e sorprendentemente dinamico nell’elaborazione; E’ poi la volta di un lavoro acustico intenso ed eccellente “Chant from the Unearthly Rites” che lascia nella mente dell’ascoltatore quel contatto che spazia tra il reale e non precedentemente citato. “Where the Sky Bleeds in Red” genera un’apertura maggiormente moderata rispetto ai primi brani ascoltati dove refrain continui di chitarra alternati a successiva accelerazione rendono il brano unico nel suo genere; “The Dove anche he Crow” e il successivo “From Womb to Reborn” offrono entrambi andature non troppo esasperate ma maggiormente dirette e concentrate su elementi e dinamiche creative pur mantenendo una compattezza nel sound. Il successivo “The Fire of Creation” presenta un’apertura quasi pacata che lascia spazio ad un concentrato misto tra death e black metal incredibilmente tecnico e vivace; chiude il platter “Aisle to Everlasting” brano martellante ma decisamente tecnico sotto il profilo compositivo. Il disco decreta un sostanziale miglioramento rispetto al precedente “Flagellum Dei” datato 2011 e riconosce alla band una vena creativa decisamente più matura.

Track by Track
  1. The Sin Offering 80
  2. The confidence of faith 75
  3. Eshu 75
  4. The Unearthly 80
  5. Agens Mortis 75
  6. Chant from the Unearthly Rites 85
  7. Where the Sky Bleeds in Red 75
  8. The Dove anche the Crow 70
  9. From Womb to Reborn 75
  10. The Fire of Creation 70
  11. Aisle to Everlasting 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 01.02.2016. Articolo letto 1523 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.