MotelNoire «MotelNoire» (2015)

Motelnoire «Motelnoire» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.03.2016

 

Visualizzazioni:
1366

 

Band:
MotelNoire
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Titolo:
MotelNoire

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Cristian del Giudice :: Vox
Domenico Castaldi :: Guitar
Tony Corizia :: Bass
Danilo di Lorenzo :: Keyboards
Eugenio Ventimiglia :: Drums

 

Genere:
Pop / Rock

 

Durata:
59' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Musicisti Associati Produzioni

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Inconsueta la scelta dei milanesi MotelNoire, chef anno Pop Rock e che con questo album di debutto provano a farsi recensire da svariate webzine metal, inclusa la nostra. Speriamo di recensire in maniera dignitosa quest’album pur tenendo conto del fatto che queste non sono le sonorità a cui siamo abituati.
Cosa s’intende per Pop Rock? S’intendono 14 canzoni facili facili da capire e da ascoltare, un po’ retro nella opener “Love you more” con un buon ritornello, un po’ horror pop nella auto intitolata “MotelNoire”, indubbiamente perfettamente prodotta nonostante sia un po’ ruffianotta, e radiofonica in “Settembre”, di nuovo perfettamente prodotta. Non mancano gli episodi più struggle come “Far Away” e soprattutto “Mare”, ballads malinconiche, crepuscolari e delicate, così come non mancano parti più ritmate come “Fuoco nell’anima” e “Non Dimenticare”. Il tutto per un risultato formalmente ineccepibile, curato nei minimi particolari e non banale, per quanto non disdegni un occhiolino all’easy listening e alla commercializzazione video e radiofonica.
Dunque un capolavoro? In realtà no, perché quest’album ha degli errori: anzitutto, qua e là ci sono delle canzoni fiacche o maldestre, come ad esempio “I know what you want” che ricorda troppo “Personal Jesus” dei Depeche Mode. Potrebbe sembrare un campionamento? Ok, ma allora non capisco perché tutti gli strumenti sembrano copiare la base, e anche “Dog” propone un mid tempo in realtà non originale e dalla voce (qui come in altre parti) troppo somigliante ai Negramaro. E per concludere: l’album, a furia di essere facile da ascoltare, cerca una costante ricerca al singolo che si traduce in un po’ troppe canzoni lente contrapposte a canzoni più rock nella seconda metà dell’album, ma senza niente in mezzo né variazioni sostanziali. Come risultato si ottiene che alcune di queste canzoni sono belle, ma le altre, per assenza di significative variazioni, sembrano tutte dei brani filler, che allungano troppo un album già di per sé lungo e che arriva a sfiorare l’ora.
Insomma: lo sappiamo che i dischi di questo genere musicale si recensiscono sulla riuscita dei singoli, più che sul risultato dell’intero album, ma l’orecchio di noi metalheads non accetta granché i filler, e per quanto certi brani siano riusciti bene, altri lo sono meno, rendendo l’album una lunga serie di alti e bassi. Se siete interessati al genere (ne dubito, dato il nome di questa webzine) provate a dargli un ascolto.

Track by Track
  1. Love you more 75
  2. Motelnoire 80
  3. Settembre 75
  4. Far away 75
  5. I know what you want 60
  6. Dog 65
  7. Mare 70
  8. Fuoco nell’anima 65
  9. Dal Cielo 70
  10. Non dimenticare 65
  11. Oltre questo cielo 65
  12. Senza te 70
  13. Il volo 75
  14. La nostra storia 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 24.03.2016. Articolo letto 1366 volte.

 

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