Brünndl «Brünndl» (2016)
Recensione
Un deciso ritorno al passato nel contesto Pagan Black Metal è la proposta offertaci dai nostrani Brunndl, band inizialmente nata nel 2010 come one metal band ed all’interno della quale sono confluiti nel corso del tempo il batterista e successivamente il bassista che hanno dato entrambi un decisivo impulso all’attività della stessa. Nel 2014 appaiono per la prima volta in un contesto live parallelamente all’uscita del loro primo Ep in tiratura limitata in 100 copie e poi di seguito affiancano band in esibizioni live nazionali e internazionali quali Mortifera Dodsferd e Astrphobos. Nel 2015 registrano il loro primo Lp intitolato con lo stesso nome della band e che presenta sonorità taglienti richiamando non poco l’old black metal style che si avvicina fedelmente sia per i contesti melodici che per l’aggressività sonora ai primissimi Satyricon. Lo scream in madrelingua è perfettamente collimante con l’architettura sonora dei sei brani pressati in questo disco e regalano all’ascoltatore delle emozioni oscure e tenebrose nell’ambito dei contesti musicali realizzati; i brani si alternano tra loro immettendo sia apparati ritmici estremizzati che parodie acustiche toccanti e ovviamente gli immancabili richiami al paganesimo che, unificati al black metal, rendono il lavoro squisito sotto tutti i punti di vista. Tra in sei brani meritano indubbiamente apprezzamenti sia l’opener “La Via della Valsugana” per il suo attacco estremizzato riconducibile alle vecchie e tanto amate andature black metal di un tempo; buona anche la proposta del più lungo brano del platter di oltre tredici minuti “Markwisenkhalt” che abbraccia prettamente il contesto musicale pagano rappresentato nel brano da un’andatura prevalentemente moderata e a tratti tirata a dovere; intenso e non poco espressivo nei contenuti è “Sonno e Verena” dove nel contesto strumentale, sempre alternato tra brillanti andature accelerate, mai confusionarie, e andature decisamente più moderate, emerge tutto l’estro che il trio passionalmente rivolge all’ascoltatore. “Il portale del Tramonto” conclude con le sue ritmiche e andature nuovamente più orientate al pagano sempre misto ad un black metal moderato, il contenuto di questo platter che si rileva accattivante nei suoi contenuti parimenti offrendo una struttura ritmica mai uniforme e piatta e al contrario ottimamente curata e varia nella sua esposizione. Un disco da avere nella propria collezione.
Track by Track
- La Via della Valsugana 80
- Markwisenkhalt 80
- Freyjoch 80
- Magaan 75
- Sonno e Verena 75
- Il portale del Tramonto 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine » pubblicata il 09.04.2016. Articolo letto 1311 volte.
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