Overunit Machine «Aldaraja» (2016)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
24.04.2016

 

Visualizzazioni:
2020

 

Band:
Overunit Machine
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Titolo:
Aldaraja

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Demian V.D. :: Vocals;
- Zimon :: Bass;
- Alessandro :: Guitars;
- Marcello :: Guitars;
- D.K. :: Drums;

 

Genere:
Metal / Experimental

 

Durata:
34' 23"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.02.2016

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Gli Overnuit Machine ci deliziano le orecchie con questo splendido lavoro intitolato “Aldaraja”, un concentrato dai contenuti dinamici a base di sonorità sperimentali progressive metal capaci di deliziare chiunque all’ascolto. La particolarità del lavoro è data soprattutto dallo spessore musicale e tecnico che la band realizza nelle dieci songs del platter ognuna arricchita con ritmiche dai contenuti più diversi a tratti irruenti e a tratti pacati, un mix che ricorda band quali primi Meshuggah, Fear Factory e Obliveon con la differenza di essere decisamente più armonici nelle melodie. Suoni brillanti, riff violenti e compatti ma anche moderati e l’enorme contesto ambient sviluppato dall’elettronica, il tutto supportato da un altrettanta splendida interpretazione clean scream della parte cantata. Il lavoro apre con “Unholy Messiah”, un brano che nei primi secondi ti fa capire di essere di fronte ad un qualcosa di musicalmente elettronico e basta ma all’improvviso il tutto si trasforma in un tecnicismo musicale inaspettato e brillante nei contenuti; è poi la volta di “Hyperception” dai tratti nuovamente elettronici e sperimentali contenente un’andatura moderata all’interno della quale la parte cantata si amalgama perfettamente anche con il successivo arpeggio offerto e con l’inebriante melodia creata sui distorti tutta da assaporare; l’ascolto prosegue con “Aldajara” dove l’elettronica e la chitarra si propongono per prime di fronte ad una successiva andatura alla Meshuggah che, seppur proposta per poco, presenta una successiva melodia decisamente più sobria nei contenuti, ottimo il lead di chitarra; è poi la volta di “Wargod”, un brano dinamico e coinvolgente sin dalle primissime battute dai tratti forse un po’ Nu Metal ma per il complesso appare ritmicamente accattivante. Un brano decisamente cattivo nei contenuti è “Second Chance” dalla ritmica brillante e dal ritornello vocale impossibile da dimenticare; “Evolve and Rise”, ci conduce inizialmente su atmosfere moderate di seguito pressate da una ritmica potente nella proposizione ma moderata e di gran impatto; “Inhale”, altra apertura su base elettronica nuovamente divelta dalla ritmica a rimbalzo che il quintetto sa ottimamente proporre e su cui è impossibile rimanere indifferenti; “Atmosfera quasi cupa è l’apertura di “Torn Apart” che si propone anche ritmicamente, così come nei precedenti brani, assolutamente moderata anche se questa volta richiama con facilità alla mente dell’ascoltatore il tecnicismo dei Fear Factory; “Shinig Scars”, brano dai contenuti semplici che spara energia come i precedenti e che anticipa il conclusivo “Fade Away” una cannonata ritmica tutta da assaporare che regala all’ascoltatore una nuova quanto accattivante melodia capace di dimostrarci ancora una volta dimostra l’incredibile estro della band. Un disco che dimostra in qualche modo da un lato l’indiscussa capacità e preparazione musicale della band e dall’altro che il metal e l’elettronica strumentale, se suonati bene, possono unificarsi e dare vita a mostri musicali come questo “Aldaraja” degli Overnuit Machine.

Track by Track
  1. Unholy Messiah 80
  2. Hyperception 85
  3. Aldaraja 80
  4. Wargod 80
  5. Second Chance 75
  6. Evolve and Rise 80
  7. Inhale 80
  8. Torn Apart 80
  9. Shining Scars 80
  10. Fade Away 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 24.04.2016. Articolo letto 2020 volte.

 

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