Zippo «Ode to Maximum» (2006)

Zippo «Ode To Maximum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ernando »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2711

 

Band:
Zippo
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Titolo:
Ode to Maximum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dave (Davide Straccione) - Vocals
Lord Inglese (Silvio Spina) – Guitar
Sergente (Alessandro Sergente) - Guitar
Tonasdovich (Tonino Bosco) – Bass
Wampraccio (Federico Sergente) – Drums

 

Genere:

 

Durata:
46' 4"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Rock lisergico e psichedelico direttamente da Pescara, dove un manipolo di ragazzi hanno deciso di mescolare le carte del genere e dare vita ad un sound piacevole, accattivante, energico in cui si nota la perizia tecnica dei nostri. Come dichiarato da loro stessi il disco consta di “10 tracce dalla calma alla tempesta”, in cui la prima la fa da padrone con atmosfere a dir poco carezzevoli ed oniriche. Dopo l’intro l’album parte con Tsunami Dust, una delle gemme del combo col il suo riff che ricorda i migliori Kyuss. Subito dopo si cambia musica e anche lingua col primo dei due pezzi cantati in italiano: il primo, S.N.A.P.R.S.T., è un ottimo esempio di rock targato Italia, che non eccelle rispetto agli altri capitoli del lavoro, in cui è da sottolineare il break jazzato che connota gran classe, ed il secondo, Tukay’s Fury, più vicino al sound stoner a cui appartengono, ma decisamente inferiore alle altre songs. Con Forgotten Season si ritorna pienamente ai canoni succitati e le sue note psichedeliche sommergono le orecchie e i cervelli dell’ascoltatore portandolo per mano a viaggiare nel mondo degli Zippo; allo stesso modo Night Jam, pezzo strumentale che continua il discorso intrapreso con coerenza e qualità. Si giunge finalmente a Kid in the Desert e al suo deserto pescarese in cui si fluttua nell’aria e si incontrano serpenti, cactus ed il sole è alto e torrido e accecante: un pezzone! Crazy Forest è la terza gemma del lotto, con i suoi otto minuti mai noiosi e ben bilanciati tra atmosfere sognanti e quelle pesanti. Con The Elephant March ci si avvicina a quel doom debitore dei Black Sabbath, quindi ai vari Candlemass, Sleep, Cathedral, Orange Goblin ecc. e lo fanno con personalità strutturando una canzone pesante, viziosa e di oggettivo valore. Il tutto si conclude con un’outro dall’assoluto valore grazie ad una parte ritmica martellante ed un assolo che renderebbe fieri qualsiasi rockettaro.

Track by Track
  1. Alpha 69
  2. Tsunami Dust 77
  3. S.N.A.P.R.S.T. 65
  4. Forgotten Season 74
  5. Night Jam 73
  6. Kid in the Desert 79
  7. Crazy Forest 75
  8. Tukay's Fury 64
  9. The Elephant March 71
  10. Omega 76
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 72
  • Tecnica: 82
Giudizio Finale
74

 

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