No More Fear «Malamente» (2016)

No More Fear «Malamente» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
28.11.2016

Band:
No More Fear

Titolo:
Malamente

Nazione:
Italia

Formazione:
- Gianluca Peluso :: Vocals;
- Massimo Peluso :: Guitar;
- Alessandro Montoneri :: Guitar, Vocals;
- Fahd Lafrikh :: Bass;
- Marco Cardone :: Drum, Percussion;

Genere:
Death Metal

Durata:
23' 9"

Formato:
CD

Data di Uscita:
02.12.2016

Etichetta:
Memorial Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion

Recensione

Dalla provincia dell’Aquila i death metallers No More Fear a distanza di quattro anni dal loro ultimo lavoro, celebrano i vent’anni di attività con l’uscita di questo “Malamente”, composto da sette tracce per meno di mezz’ora di ascolto, confermandosi ancora una volta su un piano compositivo decisamente all’altezza della situazione proprio per la singolarità che li caratterizza. Il clima che si respira nel corso dell’ascolto ha numerosi annessi riconducibili un po’ al far west, a quelle introduzioni e altrettante ballate che hanno contraddistinto buona parte di quella tipologia di film negli anni ’60. Tecnicamente le andature hanno il giusto impatto sia per la buona ritmica proposta, mai troppo irruenta, ma soprattutto per la loro incredibile propensione alla melodia che contraddistingue ogni singolo brano; il potente growl va a caratterizzare la parte vocale di ciascun brano in un alternarsi con un clean pacato, quasi raddolcito dalle alternanze acustiche, per poi riprendere vigore al massimo delle forze. Dopo un intro “Morte e Orazione”, tutta caratterizzata da un sound acustico, parte il primo effettivo brano “Mare Mortum”, caratterizzato da un’alternanza sonora tra un buon death non tecnico né particolarmente irruento ma melodico, alterno del quale i distorti in refrain si alternanno con andature acustiche; buono l’apertura della successiva “The Boss Letter”, un corposo death metal alternato ad un acustico dinamico e d’effetto; “A Sinister Murder Case”, un intermezzo di chitarra spagnoleggiante messicana quasi oscura e malinconica; si ha poi una sorta di ballata “Ladi ndrangheta” un po’ in modalità tarantella con annessi ronzii di chitarra elettrica che fanno poi ad intensificarsi con la ritmica della batteria e il potente growl; potente ed intensa la ritmica della successiva “Tre Cavalieri”, in un corposo death metal che ci conduce alla conclusiva “Conferimento della santa”, altra apertura di chitarra classica divenuta più cattiva per il proposto paradigma metal disposto nella sua seconda metà con una chiusura tipica alla Ennio Morricone con annesso fischio e marranzano. Il disco conferma la particolare propensione di questa band all’accorpare sonorità death metal con faziosi quanto inaspettati spaccati musicali appartenenti al migliore far west.