Gran Rivera «Pensavo Meglio / Pensavo Peggio » (2016)

Gran Rivera «Pensavo Meglio / Pensavo Peggio» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ladystardust »

 

Recensione Pubblicata il:
02.01.2017

 

Visualizzazioni:
1307

 

Band:
Gran Rivera
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Titolo:
Pensavo Meglio / Pensavo Peggio

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele: Voce
Ottavio: Basso
Giacomo: Chitarre
Claudio: Batteria

 

Genere:
Rock / Punk

 

Durata:
23' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.09.2016

 

Etichetta:
Thisiscore Label
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion
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Recensione

I Gran Riviera tornano dopo tre anni di distanza dal debutto con “Aventador” Gran Rivera con due dischi che diventano tutt’uno, il primo ep “Pensavo meglio”rilascito il 16 settembre scorso e il “Pensavo peggio “uscito il 16 dicembre, ambedue per la This Is Core.
Un album che presenta un pop rock misto ad indie, al primo ascolto superficiale, questi ragazzi mi hanno fatto sorridere, ricordandomi i Luna Pop in versione milanese, dopo vari ascolti, ho sentito delle sonorità interessanti con testi intelligenti ed ironici e delle buone melodie.
Otto brani che riprendono una Milano che solo chi ha vissuto da ragazzino può comprendere le sfumature, non solo capire “In Fondo Al Naviglio Non C’è Niente”. Una Milano che va a compattarsi e diventa sempre di più una città come tante, che non è più quella di una volta e che, appunto, voltandoti indietro pensi esattamente “Pensavo Meglio”…
Un disco con testi di riflessione interpersonale che accomunano molte persone. I ricordi e la solitudine in “Mai Stati Capaci”, “Mi hai lasciato al supermercato” tocca il tema delle relazioni e le consecutive problematiche che si ritrovano anche in “Uova Sode”.
L’amico che bene o male hanno tutti, “Luigi”, la persona che ti aiuta nel momento del bisogno.
“Se inizia a vent'anni finisce” è un brano spettacolare, sia musicalmente che nel testo, luoghi comuni, ironia ed un fondo di tristezza.
“Commozione In Circovallazione” potrebbe essere benissimo parte di una colonna sonora di un film girato a Milano, magari uno di Aldo, Giovanni e Giacomo, in cui c’è sempre quel velo di malinconia.
“Se Qualcuno Potesse Chiamarmi Un Taxi” in cui viene elencata una svariata possibilità lavorativa da poter svolgere “da grande”, un brano dall’aria triste.
In conclusione, posso dire che questo album è interessante sia musicalmente che nella struttura dei testi, un disco ironico e ben suonato.

Track by Track
  1. Mi hai lasciato al supermercato 75
  2. Commozione in circonvallazione 75
  3. In fondo al Naviglio non c'è niente 75
  4. Uova sode 70
  5. Se inizia a vent'anni finisce 70
  6. Luigi 70
  7. Mai stati Capaci 75
  8. Se qualcuno potesse chiamarmi un taxi 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Ladystardust » pubblicata il 02.01.2017. Articolo letto 1307 volte.

 

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