Fury N Grace «A Dream-Letter To The Witches Of Western Europe» (2016)
Recensione
Con due full lenght alle spalle, alcuni cambi di line up, tornano sulle scene i varesini Fury’n Grace con il loro metal progressivo pressato su dieci brani e racchiusi nel nuovo “A Dream Letter to the Witches of Western Europe”, un lavoro che sin dalle prime battute, rilascia attraverso le sue ritmiche la percezione dell’inglobamento di tutta una serie di elementi che spaziano dal progressive al doom sino all’immancabile Heavy Metal; ritmiche quindi, capaci di ipnotizzare chiunque con la loro incredibile propensione ai summenzionati generi non privi, tra l’altro, di elementi acustici e gratificanti lead solo. Assolutamente all’altezza della situazione anche la parte cantata il un clean che riesce allo stesso tempo ad incamerare nella propria espressività tutta una serie di elementi che rendono divertente non poco l’ascolto delle tracce. Primo brano d’apertura è “Gran Guignol”, un brano decisamente lungo per i suoi abbondanti dieci minuti di ascolto, ma all’interno del quale tra particolari andature, effetti, e anche un po’ di teatralità della parte cantata, l’ascoltatore percepisce quale sia l’obiettivo finale preposto dalla band alla fine dell’ascolto di tutto il platter, segue poi “ The Ossuary” un brano all’interno del quale si assapora appieno quella miscela sonora che caratterizza il sound di questa band, lead solo di chitarra e di basso, doppia cassa, progressive ed effetti incredibili lasciano indubbiamente il segno; si prosegue poi con “Night of the Mandibles”, un brano questo dove il progressive pullula nella sua massima espressività alternandosi su contesti moderati che portano all’esibizione del baso in solo come intermezzo sul brano “Ultima Weapon” che anticipa i successivi “A Dreamletter to the Witches of Wester Europe” e a “Nuove Frontiere del delitto”, alternati dall’intermezzo “Dark Companion” due brani dove il primo dà un po’ la sensazione di trovarsi appena al di sotto dei suoi precedenti sotto il profilo della creatività mentre il secondo i assapora forse più in maniera più compiuta l’heavy metal senza le influenze iniziali; è poi la volta di “Gloria in Excelsis Baphometo” il brano forse più cupo del platter sia per i suoi inserimenti in flauto medio orientaleggiante ch rendono il clima più tetro e misterioso che nella seconda parte del brano però viene sferzato dal buon heavy metal progressive proposto; gli ultimi due brani, “The Effect of Blackness moderated” e “The secrecy of small creatures with six legs” risultano il primo, forse più del secondo, due brani particolari quasi dislocati rispetto alla prima parte del disco ma che in definitiva poco tolgono all’incredibile personalità di questa band che ancora una volta ha dimostrato la propria singolarità ed espressività.
Track by Track
- Gran Guignol S.V.
- The Ossuary 80
- Night of the Mandibles 75
- Ultima Weapon S.V.
- A Dreamletter to the Witches of Wester Europe 75
- Dark Companions S.V.
- Nuove Frontiere del delitto 75
- Gloria in Excelsis Baphometo 70
- The Effect of Blackness Moderated 70
- The secrecy of small creatures with six legs 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine » pubblicata il 06.01.2017. Articolo letto 1679 volte.
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