Black Faith «Nightscapes» (2017)

Black Faith «Nightscapes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
14.01.2017

 

Visualizzazioni:
2439

 

Band:
Black Faith
[MetalWave] Invia una email a Black Faith [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Black Faith [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Black Faith

 

Titolo:
Nightscapes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Snarl :: Vocals/Lead Guitars
- Hyàkrisht :: Drums
- Attar :: Rhythm Guitar

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
1h 7' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Throats Productions
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Throats Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Throats Productions

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da quindici anni sulle scena black metal nazionale, i Black Faith, autori di un effettivo full lenght datato 2013, diversi Ep, demo e varie collaborazioni in split press, tornano in maniera decisamente ottimale con questo secondo moniker intitolato “Nightscapes” dove, sin dalle primissime battute a prendere il sopravvento e a fare colpo è la raffinatezza e la completezza del proprio operato. Se nel precedente lavoro avevamo apprezzato i contenuti del platter oggi a rendere omaggio ai Black Faith è la qualità e l’annesso spessore compositivo. I brani nel corso dell’ascolto appaiono decisamente raffinati nei contenuti soprattutto se l’ascoltatore più intransigente predilige band come Darkthrone, Satyricon e Burzum; le ritmiche risultano decisamente tirate al punto giusto, non eccessivamente esasperate nei contenuti, riff a ronzio e scream incredibilmente da presa, rilasciano con estrema semplicità quell’aria di maligno e di coerente con il più oscuro black metal che in questo disco la fanno da padrone. L’apertura del platter è affidata a “Obsecratio” , un brano ai limiti del surreale per quanta malvagità ripone, dove il simbolico scream di Snarl rappresenta in sostanza l’apoteosi del più oscuro black metal norvegese; andatura tirata e riff come mitragliatrici scandiscono il brano in maniera adorabile; si procede con “Culmination of Injustice”, un altro brano degno di nota sia per diversi contesti melodici che per la sua incredibile velocità e violenza oltre per il fatto di vedere come guest a conclusione del brano Xes (Infernal Angel, Lilyum) al suo infernale scream; un intermezzo recitato "Preghiera", un brano arricchito dalla presenza di altre guest questa volta al synth e alla voce con Sicarius e Mancan degli Ecnephias; il brano, pur ben disposto, appare leggermente più moderato rispetto ai primi due d’apertura; “In Total Disgust” l’apertura viene affidata ad un arpeggio e accordi in distorto ben presto supportati da una nuova carica di malvagità affidata ad una ritmica nuovamente sopra le righe, tirata e ben fatta anche se parte di batteria nei contesti tirati appare sentirsi un po’ meno rispetto alla chitarra; ottima in ogni caso la parte cantata, ricca di odio e rancore. “Throwback” si incentra su un’aperura affidata ad un paio di colpi di batteria ben presto coadiuvati da una ritmica nuovamente tagliente come lame che non abbassa un solo attimo la concentrazione sia strumentale che nello scream che vomita tutto il male possibile. Brano più lungo del platter è “The Shadowline” con oltre nove minuti di durata ma che comunque nulla toglie ad altri brani del disco mai limitati ma, al contrario, lunghi e vari nei contenuti. Il brano, uno dei migliori del platter a parere di chi scrive, offre una carrellata di emozioni uniche nel loro genere che vanno ad abbracciare sia contesti leggermente meno esasperati ma più curati nei contenuti sia altri che paiono verosimilmente parametrarsi con l’oscura Norvegia soprattutto per quelle melodie decisamente più oscure. E’ poi la volta di “The Corridors Spurt Blood” e “Nightscapes”, due brani sempre tirati a dovere tra riff dinamici come lame e ritmiche varie nei contenuti; il primo, a tratti dà l’idea di offrire andature un po’ thrash miste al black, mentre il secondo, dove questa volta a prendere parte come guest è Kjiel (Eyelessight) alla chitarra acustica, appare prendere corpo nuovamente l’aspetto più melodico della band che non intacca minimamente l’oscurità e malvagità che caratterizzano il lavoro dall’inizio alla fine. “Consecrabor” è la traccia conclusiva del disco, anticipante l’outro conclusivo, dove questa volta si ha come guest Sinister (Solitude Project, Catechon) in backing vocals affiancato a Snarl; il brano offre una melodia particolarmente depressiva e moderata all’interno della quale emergono gli aspetti più inquietanti anche del basso oltre che della chitarra. Un disco che in definitiva non offre particolari quanto singolari novità ma che dà in pratica una dimostrazione di come il Black Metal vada composto e realizzato nella maniera più sentita e vissuta.

Track by Track
  1. Obsecratio 80
  2. Culmination of injustice 80
  3. Preghiera (Intermezzo) S.V.
  4. NeverEternal 75
  5. In Total Disgust 75
  6. Throwback 75
  7. The Shadowline 85
  8. These corridors spurts blood 75
  9. Nightscapes 80
  10. Consecrabor 80
  11. Outro (Ghost Track) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 14.01.2017. Articolo letto 2439 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.