Hidden Memories «Empirical Fragments» (2016)
Recensione
Provenienti da Varese e sulle scene sin dal 2006, gli Hidden Memories esordiscono con il loro primo album intitolato “Empirical Fragments” preceduto solamente da un Ep uscito nel lontano 2011. La band propone un Heavy Metal dai toni melodici non privo di richiami power e progressive, decisamente nitido e diretto all’ascolto; le andature risultano ben corrisposte e ricche di sottili passaggi ritmici che fanno la differenza così come anche i lead solo che caratterizzano buona parte dei brani; in definitiva emerge un ascolto decisamente appagante anche tenendo conto del fatto che difficilmente i brani tendono ad annoiare l’ascoltatore tramite contesti monotoni resi appesantiti da ripetizioni e quant’altro. Si assiste in sostanza ad una coerente composizione ritmicamente decisa e pronta nei cambi e assolutamente fantasiosa nelle strutture. Dopo un intro dai toni orientaleggianti “Ankh”, si passa al primo effettivo “Jackals” dove si assiste ad un heavy metal composto da diversi refrain capaci di assorbire in sé anche passaggi dal sapore più progressive; segue poi “The Hunt”, un brano ritmicamente potenziato da un’andatura tipicamente Heavy Metal ma dal sapore dinamico dove questa volta a prendere più corpo risultano elementi misti tra power e thrash; buona la proposta clean che si lascia andare a tratti su tonalità più elevate; l’ascolto prosegue con “Cerberus”, un brano di oltre otto minuti di ascolto dall’apertura acustica ma di seguito ritmicamente vario nei contenuti all’ascolto del quale è quasi impossibile annoiarsi; “Insane Equilibrium” si caratterizza sia per la sua andatura tipicamente Heavy che per il piacevole quanto divertente intermezzo centrale. L’ascolto prosegue poi con “Scars” una brano che sembra decelerare per poi riprendere la sua corsa; il cantato pare mutare nella proposta offrendo comunque soddisfazioni all’ascolto; “Fading Away”, apre con un synth in modalità pianoforte che dà spazio ad una ballata malinconica e melodica; “First Step in the Dark” ritorna a metterci in carreggiata con il suo heavy che ci anticipa il conclusivo “Over the Edge” altro divertente brano all’altezza della situazione. Un disco d’esordio completo e divertente che va a delineare gli effetti di uno stile personale maturato nel corso del tempo capace di fronteggiare anche band ben più militate.
Track by Track
- Ankh S.V.
- Jackals 70
- The Hunt 75
- Cerberus 70
- Insane Equilibrium 70
- Scars 70
- Fading Away 65
- First Step in the Dark 70
- Over the Edge 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Wolverine » pubblicata il 27.01.2017. Articolo letto 1592 volte.
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