Humanoidz from the Deep «Rise of the Humanoidz» (2017)

Humanoidz From The Deep «Rise Of The Humanoidz» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.03.2017

 

Visualizzazioni:
829

 

Band:
Humanoidz from the Deep
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Titolo:
Rise of the Humanoidz

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Sfacktopus :: guitars;
- J. Von Josefish :: bass;
- Mirkenshark :: drums;

 

Genere:
Horrorpunk / Metal

 

Durata:
28' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Vengono da Messina gli Humanoidz from the Deep, band nata dalla fantasiosa creatività del bassista J.V. Josefish, propenso e appassionato musicista di thrash e doom sino ad arrivare all’ horror punk metal e che realizza, dopo un periodo di standby con gli altri membri della band, queste undici tracce raccolte in “Rise of the Humanoidz”, un disco che sin dalla lettura della biografia che dalla successiva disamina auditiva dei singoli brano fa subito pensare alla voglia di suonare in maniera decisamente goliardica e non certo per innata convinzione. Al di là di tutto la band lascia facilmente percepire la propria ammirazione per Misfits e Type o Negative ma a renderne poco propensa l’attitudine è una mediocre produzione e sin troppa poca originalità che non facilità certamente le cose, già rese abbastanza scherzose dalla stessa presentazione della band. I brani, anche se apparentemente suonati in maniera decente, generati sia da suoni spigolosi che secchi, paiono in tutto e per tutto un qualcosa di già sentito e risentito con la sola aggiunta di qualche miscela sonora che ne rende indistinguibile la matrice. Piacevoli tutto sommato le alternanze melodiche che contraddistinguono alcuni brani che si ricordano, tra i più apprezzabili in “Darkness is Falling” solamente per i corali a causa di una ritmica troppo scontata e non fantasiosa; “Dead and Gone”, un punk ascoltabile sino ad un certo punto a causa della sin troppo elementarità nella proposta e l’annessa scarna grinta; “Everyday is Halloween” nuovamente caratterizzato da corali tendenti a fare colpo per memorizzare al meglio il brano che in realtà appare, purtroppo nuovamente poco fantasioso nei contenuti. In conclusione, tralasciando il resto dei brani, si tratta di un lavoro poco onorabile a causa di una sin troppo scontata quanto elementare elaborazione dovuta a poca fantasia e annessa originalità; un disco che, allegoricamente, va preso per quello che è e come appare soggettivamente alle orecchie di chi lo ascolta.

Track by Track
  1. Rise of the humanoids - Among the Tides 50
  2. Darkness is falling 55
  3. DJ Vampiro 45
  4. Blood Red Sea Weeds 45
  5. Dead and Gone 55
  6. Marlene 50
  7. Humanoids from the deep 45
  8. Raw Head 50
  9. Everyday is Halloween 55
  10. Sinking 50
  11. The Antichrist 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
51

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 25.03.2017. Articolo letto 829 volte.

 

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