Stefano Meli «No Human Dream» (2017)

Stefano Meli «No Human Dream» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.04.2017

 

Visualizzazioni:
1020

 

Band:
Stefano Meli

 

Titolo:
No Human Dream

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Stefano Meli :: All instruments;

 

Genere:
Strumentale

 

Durata:
55' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.04.2017

 

Etichetta:
Seltz Recordz
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
SM Press Office
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Recensione

Lavoro esclusivamente strumentale questo “No Human Dream” ad opera del ragusano Stefano Meli che, anche con l’ausilio di altri musicisti taluni appartenenti anche a band come i Gentless3, tende a riconciliare l’uomo con se stesso offrendo un lavoro totalmente melodico frutto dell’associazione di strumenti che vanno dall’immancabile chitarra acustica, all’armonica al violino e quant’altro può tornare utile a realizzare quel tentativo di conciliazione che il silenzio vorrebbe da sempre ottenere contro il rumore sviluppato dall’uomo. Ciascuno dei dieci brani realizzati si propone in sostanza in maniera assolutamente naturale, senza l’uso di tecnologia o quant’altro possa che in qualche modo alterare la naturalezza del sound. I brani proposi paiono particolarmente malinconici e danno oltretutto l’idea di essere realizzati anche su componenti strumentali che tendono ad avvicinarsi ad un blues dalla fattezze quasi american country prive, in ogni caso, di percussioni. Tutti i brani richiamano con un certo gusto e con annessa delicatezza, l’unione dell’uomo con la natura, a cominciare da “Tree” particolarmente accattivante per il lavoro di violino e secondo brano in ordine di esecuzione preceduto da “Petra”, esclusivamente realizzato da chitarra acustica e armonica dall’effetto decisamente pacato e rilassante; segue poi “Sonoma”, un acustico il cui arpeggio sembra eguagliarsi un po’ al precedente Tree, con la differenza dell’ottimo, successivo lavoro di chitarra in slide che rende il paesaggio decisamente arido e assolutamente pacifico; si prosegue con “Rain”, altro pacatissimo e rilassante brano dal sapore country la cui pioggia cerca in qualche modo di purificare l’uomo dai suoi peggiori vizi e difetti; straziante e d’effetto l’armonica nella seconda parte dell’esecuzione con un esito sensazionale. E’ poi la volta di “Noose”, concentrata su contesti malinconici e strazianti ma ancora una volta interpretati musicalmente in maniera sensazionale; si prosegue con “Desert” dove la solitudine di una chitarra malinconica rende l’unico rifugio di vera pace il deserto; “No Human Dream” presenta anche un inedita narrazione in lingua inglese dell’autore su una base di chitarra sempre malinconica; i successivi “Kee” e “Stella”, si ispirano il primo, alle avventure del capitano Kee, visto come un inguaribile sognatore e il secondo contemplando la bellezza delle stesse con un sottofondo particolarmente d’effetto; “After Midnight”, un sogno che diventa realtà come quello di vedere e contemplare la luna nella sua più estrema e totale bellezza. Un lavoro particolarmente toccante ed emotivo sotto il profilo costruttivo capace di regalarci delle sensazioni che la quotidiana frenesia tende a farci dimenticare.

Track by Track
  1. Petra 75
  2. Tree 80
  3. Sonoma 75
  4. Rain 80
  5. Noose 80
  6. Desert 80
  7. No Human Dream 80
  8. Kee 80
  9. Stella 80
  10. After Midnight 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 12.04.2017. Articolo letto 1020 volte.

 

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