Anèma «After the Sea» (2017)

Anèma «After The Sea» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.04.2017

 

Visualizzazioni:
720

 

Band:
Anèma
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Titolo:
After the Sea

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Salvo Crucitti :: Drums
Dario Gianni :: Bass
Lorenzo Gianni :: Guitars
Baco Di Silenzio :: Vox

 

Genere:
Rock

 

Durata:
36' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il debut album dei Siracusani Anèma, chiamato “After the Sea” e che ci propone un rock leggero venato dal progressive e direi sostanzialmente estraneo al metal rappresenta il tipico caso di band carina ma troppo acerba, che (stando a quanto riportato sulla biografia) arriva direttamente al debut album saltando gli Ep, dimostrando però che i pur buoni spunti positivi non si traducono all’atto pratico nel migliore dei modi.
Intendiamoci: il mood generale di “After the Sea” non è male e in generale è gradevole, ma se da un lato non c’è infamia dall’altro non c’è neanche lode, e questo lo si vede in tante cose, come delle strutture delle canzoni non male ma non sfruttate al meglio e che insistono sempre sullo stesso stile, con una certa ripetitività del disco e la mancanza di una canzone che sappia davvero erigersi sulle altre. Questo avviene per la title track, poco adatta al ruolo d’apertura in quanto troppo introversa, per “She” che seppur graziata da buone atmosfere comunque non è il massimo che il gruppo può fare, e con una “Free forever” che mostra lo stesso difetto della title track. E purtroppo i difetti formali non finiscono qua: spesso i ritornelli delle canzoni non escono mai e c’è solo la voce che insiste su tonalità alte, rendendo il brano troppo melodico e tutto il disco troppo monocorde, e le linee vocali scelte sono a volte discutibili, come nella title track.
Insomma: “After the sea” pur non presentando cadute di tono gravi, non ha neanche picchi particolari, è un album fatto da una band acerba, che sa fare il minimo indispensabile ma che fa molta fatica con il resto, per ora, e sembra anche un album realizzato in maniera trascurata in alcuni dettagli, come se l’emozione di fare un album abbia tradito gli Anèma e gli abbia fatto fare il fatidico passo più lungo della gamba. In conclusione: “After the sea” è un disco passabile ma anche un po’ fine a sé stesso, apprezzabile per i fans di certo rock progressive alla King Crimson che collezionano tutto di questo genere, ma a parte questa fascia di pubblico, per me non ne rimane molto altro per gli Anèma, almeno non finché non ci sarà più maturazione della band.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. After the sea 60
  3. She 65
  4. Free forever 65
  5. Some fires 60
  6. Let the sky in the mainland 60
  7. Song for nothing 65
  8. This place needs revolution 65
  9. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 26.04.2017. Articolo letto 720 volte.

 

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