Vis «Vis Et Deus» (2016)

Vis «Vis Et Deus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.05.2017

 

Visualizzazioni:
1996

 

Band:
Vis

 

Titolo:
Vis Et Deus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Johnny Salani :: Vocals;
- Marco Becchetti :: Lead Guitar;
- Gino Ammaddio :: Bass;
- Mario Rusconi :: Drums;

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
39' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.12.2016

 

Etichetta:
Jolly Roger Records
[MetalWave] Invia una email a Jolly Roger Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Jolly Roger Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Jolly Roger Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Jolly Roger Records

 

Distribuzione:
Goodfellas
[MetalWave] Invia una email a Goodfellas [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Goodfellas [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Goodfellas
Code7 Distribution
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Code7 Distribution
Cargo Records
[MetalWave] Invia una email a Cargo Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Cargo Records

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Vis sono una band livornese nata nella prima metà degli ’80 e rimasta indicativamente sempre nell’ombra anche quando dette alla luce un demo tape che le riconobbe un contratto con la società Promosound per l’uscita di un quanto imminente disco che in realtà non vide mai la luce. Dopo circa trent’anni, la major Jolly Roger Records, ha voluto rimasterizzare la vecchia registrazione in cassetta aggiungendo anche due brani scritti nel 1987 dalla band e dispersi in compilation temporali così dando luogo a questo album intitolato “Vis et Deus”. A primo impatto, ovviamente per i più datati come lo scrivente, il clima che questa band ci fa assaporare è una sorta di ritorno al passato negli strepitosi anni ’80 in cui le band heavy metal iniziavano a farsi conoscere; ed in generale il clima heavy ma anche rock è proprio quello dell’epoca, ulteriormente intensificato anche dal clean che dà il meglio di se tra un riff e l’altro. I brani, tutti rigorosamente cantati in lingua madre, lasciano facilmente assaporare quella voglia che la band, nel suonare l’ heavy metal, aveva sin dall’epoca, ovvero quella di diffondere un genere che stava sempre più prendendo piede nel globo e un po’ meno nella nostra nazione. Anche i riff prettamente heavy tendono nel corso dell’ascolto a generare delle andature moderate che assurgono più che altro un sapore più tendente al rock, ma nel complesso ciò non debilita affatto i contenuti del lavoro. Gli otto brani racchiusi nel platter si susseguono in maniera decisamente rapida pur considerando che la durata media non è mai inferiore ai quattro minuti di ascolto sino a raggiungerne i sette in altri casi. Il riff di “Maria Stuarda” , opener del disco, è semplice e in puro spirito heavy ’80 che ti resta in testa per un po’ sino a fischiettarlo, al pari della successiva struttura evolutiva del brano; particolarmente moderato e riflessivo è “Lacrime nella Pioggia”, pacificamente definibile coma heavy ballad; segue poi “Inno al Rock”, dove si ravvisano alcune particolarità, a comunicare dal cantato sempre più espressivo e dalla ritmica che, proprio a rispetto del titolo del brano, si propone su toni rock. “La Ballerina Nera” si struttura su un heavy moderato, quasi sbarazzino, in cui fanno gioco forza anche i contenuti del songwriting e il ritornello cantato; “Nanà la Gatta” rappresenta un brano tipicamente heavy metal, molto lineare nei contenuti il cui profilo strumentale si affianca molto all’allora Ozzy Osbourne; si prosegue con “Caronte” un brano cupo e oscuro, in mid tempo, all’interno del quale regna il vero Heavy all’italiana nitido e splendido nei contenuti, tutto da ascoltare; è poi la volta di “Rocker batti il pugno”, un vero e proprio inno all’interno del quale i contenuti del testo risultano incredibilmente attuali nei contenuti; la struttura ritmica moderata ma ben fatta e coinvolgente, a parere di scrive uno dei brani più belli; si conclude il tutto con “Vis et Deus”, altro potente heavy rock da assaporare dall’inizio alla fine. Un ottimo restauro, se così possiamo chiamare questo Vis et Deus, oltre che un singolare lavoro rimasto sin troppo tempo all’oscuro, che finalmente può assumere una dicitura che mi pare la più che appropriata…”Live after Death”.

Track by Track
  1. Maria Stuarda 75
  2. Lacrime nella Pioggia 75
  3. Inno al Rock 80
  4. La Ballerina Nera 80
  5. Nanà la Gatta 75
  6. Caronte 80
  7. Rocker batti il pugno 85
  8. Vis et Deus 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 29.05.2017. Articolo letto 1996 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.