Plugs Of Apocalypse «Deeper Than Hell» (2017)

Plugs Of Apocalypse «Deeper Than Hell» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.11.2017

 

Visualizzazioni:
2047

 

Band:
Plugs Of Apocalypse
[MetalWave] Invia una email a Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Plugs Of Apocalypse

 

Titolo:
Deeper Than Hell

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giorgio Della Posta :: Lead Vocals, Synth
Alessandro Sajeva :: Guitar
Alessandro Cirlinci :: Guitar
Iacopo Fichera :: Bass
Davide Itri :: Drums

 

Genere:
Alternative Metal

 

Durata:
33' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.04.2017

 

Etichetta:
Thisiscore Label
[MetalWave] Invia una email a Thisiscore Label [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Thisiscore Label [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Thisiscore Label [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Thisiscore Label

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion
[MetalWave] Invia una email a PR Lodge Music Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di PR Lodge Music Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di PR Lodge Music Promotion

 

Recensione

Nuovo album per i Romani de Roma Plugs of Apocalypse, una band che in precedenza definii erroneamente come “al debutto” quando invece questo è il loro terzo album, che condensa dieci tracce in poco meno di 34 minuti di musica. Ma non parliamo più di Deathcore, quanto di un tipo di Metalcore con poco metal e tanto di dubstep, synth, voci pulite maschili e femminili e quant’altro, ovvero quel tipo di Metalcore particolarmente morbido e ben lungi dal metal o dall’alternative, che pure questi ragazzi dicono di fare. Il che è di fatto il contrario dell’evoluzione sonora che mi aspettavo da questi ragazzi.
Tuttavia, non è questo a non farmi tanto apprezzare questo “Deeper than hell”, o il fatto che qui di metal non c’è molto a parte il nome, ma piuttosto il fatto che nonostante il disco non sia lungo, le tracce faticano a brillare di luce propria e a distinguersi effettivamente l’una dall’altra. Sarà la qualità sonora che mette in risalto i duetti di voci maschile e femminile (troppo insistiti per tutto l’album) e la sezione ritmica che spesso e volentieri si lascia andare alla solita cadenza da dubstep, e di fatto sacrifica tutto il resto appiattendo i riff, ma per tutto “Deeper than hell” i PoA rincorrono in continuazione un tipo di composizione che poggia tutto sulla melodia vocale e di fatto ripetono questo canovaccio per tutto il disco, che ben presto si rivela prevedibile. Ma non solo: c’è un forte odore di iper-prodotto in quest’album, come se per cercare di ammodernare la loro proposta musicale i PoA abbiano finito per esagerare, puntando tutto su questo aspetto a scapito di tutto il resto, donando un certo pathos alle composizioni che però strumentalmente mi suonano molto neutre e senza una messa a terra più metal che per me avrebbe solo giovato a loro. Non nego che probabilmente in sede live e con chitarre più potenti le canzoni possano suonare più muscolose, ma ciò non toglie che la resa su disco è fioca.
In conclusione: personalmente non sono rimasto granché impressionato da “Deeper than hell”: non è un disco brutto, ma è un disco che gioca la carta della melodia e dei synth trascurando quasi tutto l’aspetto metal o core e riducendo le canzoni a qualcosa che non hanno quasi niente per brillare da sole. Se siete amanti di questo tipo di musica (anche se credo che i veri fans di questo genere non hanno molto a che spartire col metal) date una chance a questi ragazzi, ma per me c’è il rischio che “Deeper than hell” dei Plugs of Apocalypse vada a diventare solo uno dei tanti dischi che si cimentano in questo genere senza vera stoffa propria, a parte quella di quando ci si sbizzarrisce in fase di produzione.

Track by Track
  1. Deeper than hell - Intro S.V.
  2. Ablaze 65
  3. Burn everything I love 60
  4. Tears 60
  5. Live together, Die alone 60
  6. Louder 60
  7. All over again 65
  8. Broken bones 60
  9. Veins of glass 60
  10. Beyond the sky 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 17.11.2017. Articolo letto 2047 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.