Noirad «Penny Dreadfuls» (2017)

Noirad «Penny Dreadfuls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
22.12.2017

 

Visualizzazioni:
1247

 

Band:
Noirad
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Titolo:
Penny Dreadfuls

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dario Nuzzolo :: bass, growl vocal;
- Barbara Beccaria :: Vocals;
- James Lodwell :: Piano;
- Smoking Fudo :: Rhythm Guitars;

 

Genere:
Heavy / Thrash Metal

 

Durata:
45' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.09.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questo progetto solista del bassista Dario Nuzzolo chiamato Noirad vede la luce per la prima volta nell’anno 2010 attraverso un bisogno dell’autore di realizzare qualcosa di personale sulla scorta delle sue esperienze vissute nel tempo a militare tra una band e l’altra. Il disco in esame intitolato “Penny Dreadfuls” vede la collaborazione di numerosi artisti maschili, sul contesto strumentale ritmico e in lead solo delle chitarre, mentre al 90% il femminile sul clean che tra un brano e l’altro apporta il proprio contributo sul presupposto del fatto che l’ autore sviluppa esclusivamente la linea del basso dando il proprio apporto vocale nella solo growl. Il genere con cui l’ascoltatore si imbatte spazia da un heavy power metal sino ad un contesto più hard rock i cui contenuti tendono di tanto in tanto a spiazzare nonostante l’iniziativa proposta. Ed infatti ciò che genera qualche perplessità è che nel disco si spazia da un contesto ad un altro in maniera assai repentina senza offrire la possibilità di captare sino in fondo il senso del genere e dell’effettivo messaggio della band. Al di là di un songwriting attinente alla narrazione di eventi catastrofici come il disastro di Chernobyl o i maltrattamenti dei pazienti del manicomio di Bedlam, in alcuni casi, soprattutto quando il clean tende ad alzarsi, si ha la sensazione di essere un po’ fuori luogo, rispetto alla base strutturale realizzata che dà come la sensazione di essere lasciata un po’ a sé, come se in pratica ognuno, stante una linea coerentemente concordata, tendesse a cantare e a suonare nella maniera a sé più cara. I brani, dopo la intro “Global Enslavement”, affidano l’inizio del lavoro a “10 Rillington Palace”, sinceramente poco coerente in tutto a cominciare dal lead solo atonale in apertura inutile e fuori tono rispetto alla componente ritmica del brano; si prosegue con “Bedlam”, un hard rock moderato e lento dove il clean femminile ricorda una Courtney Love in performance anni ’90; ma ancora “Genetic Scars” tende ad offrire un heavy tirato quasi a power ma troppo blando stante l’apprezzabile lavoro della chitarra; “Pompeii” si suddivide in alcune sue parti disposte su un contesto quasi bucolico tra clean e acustici e si alterna con sfuriate e riff metal significativamente poco condivisibili; forse realizzato solamente in acustico questo brano, avrebbe offerto una sensazione completamente diversa e senza dubbio più apprezzabile; “Highgate Cemetery” offre un contesto moderato, oscuro ma il clean, stante la sua piacevole intonazione, pare essere fuori luogo e disposto su assetti diametralmente opposti alla struttura del brano. Un intro di piano, ritrovato poi a metà brano, introduce “From Hell”, di apprezzabile fattura se si tengono in considerazione alcuni passaggi più power ma non certo i lead, il secondo dei quali assolutamente inutile in quanto improvvisato e atonale. Conclude “A Stain Of Gray”, un brano acustico cantato in maniera pacata e piacevole. Il disco si rivela decisamente poco apprezzabile sia per le modalità compositive sia per l’inserimento di alcuni inutili passaggi, quasi forzati, che non fanno altro che stancare e annoiare con estrema facilità.

Track by Track
  1. Global Enslavement S.V.
  2. 10 Rillington Place 50
  3. Bedlam 65
  4. Genetic Scars 55
  5. The Treacherous Calm Before 55
  6. The Great Thunderstorm 60
  7. Pompeii 60
  8. Blood On The Blackboard S.V.
  9. Highgate Cemetery 55
  10. From Hell 60
  11. A Stain To Grey 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
59

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 22.12.2017. Articolo letto 1247 volte.

 

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