Davide Berardi «Fuochi e Fate » (2017)

Davide Berardi «Fuochi E Fate» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.01.2018

 

Visualizzazioni:
972

 

Band:
Davide Berardi
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Titolo:
Fuochi e Fate

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Berardi: voce e chitarra classica
Antonello D’Urso: chitarre acustiche ed elettriche
Antonio Vinci: piano tastiere e synth
Umberto Coviello: batteria
Mino Indraccolo: basso elettrico
Giancarlo Pagliara: fisarmonica
Davide Chiarelli: percussioni
Isabella Benone: violino
Francesco Ferrara: sax

 

Genere:
Rock

 

Durata:
43' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Joe Black Production
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Succede raramente, ma a volte qui su Metalwave capita di dover recensire dischi totalmente estranei al metal, al rock e a qualsiasi cosa sia consona alle sonorità da noi trattate. “Fuochi e fate” di Davide Berardi infatti è un disco pop. Del tutto. E con ben poco di distorto.
Non è un male fare questo genere, ma è davvero difficile per chi non è avvezzo a questo tipo di musica sia quantificarne il valore in maniera il più oggettiva possibile o darne un parere tecnico. Certo è che in questi tre quarti d’ora di musica ci si trova ad ascoltare un pugno di canzoni simpatiche tipo “Indescrivibile”, o la provocatoria (e personalmente preferita) “Bruxelles”, un brano dal testo pungente e anche abbastanza catchy, che sfrutta bene la propria carta della tematica sociale, fino però ad andare in un ritornello in maggiore che fa un po’ scemare l’attenzione dalla musica. È anche degna di nota “Supervisionario”, un brano più ficcante e più groovy, leggermente meno melodico e con un positivo lavoro del basso. È proprio quando il gruppo di Davide Berardi lascia sfogare il lato musicale che i risultati migliorano, mentre rimaniamo un po’ indifferenti quando le canzoni poggiano tutto o quasi sulla linea vocale e basta. Una soluzione comune nel pop, ma alla quale un orecchio rock o metal è senz’altro meno avvezzo.
In conclusione: di certo senza infamia, ma di preciso non sappiamo quali lodi tessere per questo “Fuochi e Fate”, un album senz’altro gradevole ma anche distante anni luce da ciò che siamo abituati a trattare e a recensire, e che francamente non sappiamo di preciso a quale pubblico indirizzarne l’ascolto, se non ai più open minded. Sufficienza politica.

Track by Track
  1. Povero fesso 60
  2. Indescrivibile 65
  3. Bruxelles 65
  4. Supervisionario 65
  5. Mi sento una formica 60
  6. I piedi e gli occhi 60
  7. Roba da poco 65
  8. La cura (Battiato cover) S.V.
  9. Che meraviglia 60
  10. Sudamerica 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 13.01.2018. Articolo letto 972 volte.

 

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