Nemesis Inferi «A Bad Mess» (2018)

Nemesis Inferi ŤA Bad Messť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.02.2018

 

Visualizzazioni:
2141

 

Band:
Nemesis Inferi
[MetalWave] Invia una email a Nemesis Inferi [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Nemesis Inferi [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nemesis Inferi [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Nemesis Inferi [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Nemesis Inferi [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Nemesis Inferi

 

Titolo:
A Bad Mess

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- G.M.GAIN :: Guitar & vocals;
- FAZZ :: Guitar;
- DANIEL :: Bass;
- ANDREAS :: Drums;

 

Genere:
Hard Rock / Metal

 

Durata:
40' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.01.2018

 

Etichetta:
Lucifer Rising Records
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Lucifer Rising Records

 

Distribuzione:
Self Distribuzione
[MetalWave] Invia una email a Self Distribuzione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Self Distribuzione [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Self Distribuzione

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
[MetalWave] Invia una email a Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Mazzarella Press Office

 

Recensione

Rilasciano il loro nuovo disco i Nemesis Inferi, band storica dell’entroterra bergamasco sin dagli anni ’90 che oggi presentano questo nuovo “A Bad Mess” , nove tracce di hard rock metal dirette e potenti all’interno delle quali non mancano certo momenti più atmosferici e melodici. I riff dei brani offrono sin da subito quella giusta spinta che scatena l’aggressività di questa band. Andature per lo più moderate ma pur sempre cariche di intensità con un buon ausilio da parte degli immancabili groove che caratterizzano l’oramai nuovo stile de questa band. L’ascolto scorre abbastanza veloce, il tutto, come si accennava sopra, grazie alla struttura dei brani che risultano complessivamente di discreta fattura mentre ciò che ad avviso di chi scrive tende un po’ a rendere il tutto poco grintoso come dovrebbe è la parte cantata, quasi un po’ troppo impostata e in alcuni passaggi addirittura appena fuori assetto rispetto alla portata melodica dei brani. La forza della band si percepisce sin dall’opener “ Never On Your Mouth”, brano questo caratterizzato da una buon assetto dinamico ricco di groove come si accennava sopra e di fatto di buone iniziative; il successivo “Breaking”, stante la buon ritmica pare invece un po’ lasciarsi trascinare anche a causa di una produzione non proprio al fiore dell’occhiello che non tende apparentemente a non ottimizzare al meglio il tutto e quindi mettere meglio in evidenza la forza dell’hard rock di cui la band si fa portabandiera; “Hate My Name” stante la buona apertura non offre al meglio quel tipo di attrazione di cui invece dovrebbe trasmettere rimanendo, forse anche un po’ a causa del rauco clean, quasi un brano anonimo; da evidenziare ancora l’oscura e più moderata “Anything Anymore”, brano che vede anche un mutamento del timbro vocale rendendolo meno aggressivo ma più oscuro e maggiormente apprezzabile al punto da offrire un miglior apprezzamento in apertura per poi riproporre, purtroppo, i problemi già precedentemente riscontrati in aggiunta a quello della già richiamata produzione; anche “Bad Mess” offre un’ottima apertura strutturale tra riff settati e un’altrettanta batteria in assetto mitra; anche gli ultimi due brani offrono una componente stilistica di pregio ma con un esito non troppo evidenziato. Il disco, sotto il profilo compositivo, offre un buono spunto di idee soprattutto strutturale dei brani, dinamici, vivi, potenti il giusto, ma contrario, dimostra anche che alcune cose andrebbero riviste sia sulla produzione che su altro.

Track by Track
  1. Never On Your Mouth 70
  2. Breaking 60
  3. Hate My Name 60
  4. Rising 60
  5. Anything Anymore 65
  6. Bad Mess 65
  7. Crowling In The Dust 60
  8. Vertigo 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 12.02.2018. Articolo letto 2141 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.