Convocation «Scars Across» (2018)
Recensione
Uscito da poco come lavoro autoprodotto, questo “Scars Across”, opera del duo finlandese Convocation, si propone come un album particolarmente pregno di derivazioni che spaziano dal death al doom metal ma che si delinea con un assetto ispirato a magnificenze del calibro dei fantastici Disembowelment, band all’epoca in auge nella scuderia Nuclear Blast, il cui vorticoso quanto incedibile sound lasciava non pochi spazi a scenari immaginari fatti di catastrofici ambientazioni tra dark, doom e death metal. Proprio questi finlandesi, pur offrendo uno scenario incredibilmente catastrofico, sviluppano gli assetti strutturali della band ricordata forgiando incredibili quanto emozionanti ambientazioni all’interno delle quali, un mostruoso growl, di tanto in tanto spezza l’involuzione sonora e i vortici lenti e malinconici offerti dal duo. I quattro brani, lunghi nell’esecuzione, danno luogo a sonorità distorte prevalentemente molto lente, melmose, laviche, all’interno delle quali non manca l’impiego di synth, organo e quant’altro possa di meglio realizzare uno scenario delirante e post apocalittico. L’apertura del disco è affidata a “Disposed”, un quarto d’ora di incredibile moderazione, che trascina l’ascoltatore in quello che può essere identificato in una linea di confine tra il vuoto e l’oblio; lo stato malinconico, quasi depressivo, non cessa neanche con “Ruins Of Ourselves” la cui apertura affidata ad un arpeggio quasi soffuso di chitarra delinea una successiva ambientazione nuovamente generata da sonorità tetre, grigie e tenebrose dove il growl dà l’impressione di essere intrappolato nella maglie di un vortice che a poco a poco tende ad assorbirlo sempre di più; appena più propositiva è “Allied Pows” altro incredibile passo dove si ravvisa una maggiore proposizione strumentale, sempre assolutamente moderata nei contenuti ma incredibilmente malinconica e cupa; il conclusivo “Scars Across” apre con le note di un pianoforte che a poco a poco attivano un lento meccanismo di morte fatto di oscillazioni, andature lentissime e torturanti che non lasciano speranza e tregua ai più deboli. Un disco incredibile dall’effetto deleterio e di morte che ama andare controcorrente rispetto alla naturalezza delle situazioni e degli eventi; consigliatissimo per gli amanti del doom, death di memorabile e di cronica ispirazione ai Disembowelment.
Track by Track
- Disposed 80
- Ruins Of Ourselves 80
- Allied Pows 80
- Scars Across 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine » pubblicata il 16.04.2018. Articolo letto 1144 volte.
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