Recensione

Al di là di un forte senso per l’espressività e la poesia e tutto quello che può similare al meglio il concetto della canzone d’autore, esordisce oggi Chris Agnoletto con questo suo primo omonimo lavoro dove, per oltre un’ora di musica definita dallo stesso autore con “sonorità forti, crude e dirette” ma dalla quale lo scrivente si dissocia completamente adducendone una tipologia diametralmente opposta in quanto ricadente in un mix tra canzone d’autore e pop, pare difficile recensirne i contenuti. Ciò che in sostanza rende poco apprezzabile il tutto sostanzialmente ricade sulla totale estraneità del genere trattato da questa web magazine ed in particolare per l’incompatibilità con ciò che lo scrivente è solito recensire ovvero il metal nelle sue complete sfaccettature. Purtroppo detta qualità non appartiene sostanzialmente a questo lavoro che, al di là di un’ apprezzabile quanto indubbio impegno che l’ autore ha proiettato appieno con i propri sentimenti, la propria espressività e quant’altro, risulta impossibile trattarne i contenuti proprio per una più che evidente incompatibilità tra un più che rispettabilissimo genere e quanto da noi solitamente ascoltato.

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