Redrum04 «A New Era» (2018)
Recensione
L'etichetta "alternative rock" svolge oggigiorno il ruolo dell' asso pigliatutto tra migliaia di progetti musicali, ma senza voler andare a caccia della polemica la domanda che sorge spontanea dopo aver ascoltato un album estremamente radio friendly e politicamente corretto come "New Era" dei Redrum04 è "alternativo a cosa?".
Questi ragazzi vengono da Parma e sono reduci da un processo di metamorfosi che ha portato loro innanzitutto a cambiare nome (sono passati da Redrum a Panicroom a Redrum04) e poi, anche se non di molto, ad una revisione del sound.
Quest'ultimo tende al "romantico"; synth, pianoforte, bel canto, sono tutte componenti che influiscono a delineare questa tipologia di carattere che, ripeto, riguarda gran parte dei brani salvo pochissime eccezioni come in "No fear" o in "Fake" nel quale i Redrum04 paiono tirar fuori le unghia anche se non in maniera così incisiva da discostarsi dal resto dell'album. Nemmeno il muro di chitarre distorte contribuisce a smorzare questa sensazione di "zucchero" che "New Era" possiede, semmai avrebbero un che di paradossale se non fossimo abituati ad ascoltare simili combo sonore del filone Alterbridge e compagnia bella.
Comunque, a parte questo e l'artwork che pare uscito dal video di "somebody that I used to know" di Gotye, il disco è ben realizzato. La produzione è ottima, le linee melodiche dei cantati sono veramente ben strutturate e composte come pure le parti strumentali, che pur essendo discretamente articolate si rivelano anche estremamente facili da "digerire", cosa che va indubbiamente a dare man forte ad un gruppo che pare voler stare con due piedi in una scarpa a livello di target di audience.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un album ben realizzato sotto ogni punto di vista, quello che rimane contestabile è ovviamente la scelta artistica con la quale i brani hanno preso vita, l'attitudine, cosa trasmette, cose tutte molto soggettive.
A mio parere le canzoni sono un pò statiche e molto simili tra di loro e potrebbero annoiare e suonare tipo "preset" e credo inoltre che il motivo sia proprio il tentativo di piacere ai più (e spero non sia così perchè significherebbe l'ennesimo gruppo col teorema del successo musicale in tasca, cosa molto molto triste).
Non adatto a fan di sonorità generalmente ritenute heavy o estreme.
Track by Track
- Zero Dark 70
- Dirty Consequence 65
- No Fear 70
- Wise 65
- Fake 75
- Of Lights And Shadow 65
- Wake Up 70
- Stay 70
- New Day 70
- Sebastian 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 55
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
66Recensione di Fleshrequiem » pubblicata il 22.07.2018. Articolo letto 1332 volte.
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